Posso bere birra in gravidanza?

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Si può bere la birra o lo spumante in gravidanza?

Da alcuni anni le Istituzioni portano avanti campagne di sensibilizzazione contro l’alcol in gravidanza eppure ci sono ancora molte donne che dicono (o cercano su Google!) “ho bevuto birra in gravidanza” o “posso bere un bicchiere di spumante anche se sono incinta?”.

La percezione di molte persone è che la birra sia un alcolico leggero e di conseguenza possa essere bevuto anche dalle donne incinta mentre sui superalcolici c’è una maggiore attenzione.

Inoltre negli ultimi anni le donne che tradizionalmente consumavano meno vino sono diventate un target ideale per la vendita di altri alcolici come per esempio la birra, spinte anche da mirate campagne di marketing.

Bere birra in gravidanza però può essere molto dannoso per il bambino poiché anche se la gradazione della birra generalmente non è elevata quanto quella del vino è comunque alcol che va in circolo nel sangue della mamma e di conseguenza arriva al feto attraverso la placenta. Il bambino beve in proporzione a quanto beve la mamma, se la mamma beve un bicchiere di birra il bambino ne beve un bicchierino. Il problema è che i suoi organi, il cervello in particolare non sono preparati per difendersi dall’alcol.

FASD, Sindrome Feto Alcolica e Disturbi correlati

Con il termine FASD si intendono tutti i problemi che un bambino può avere se la madre beve durante la gravidanza: malformazioni alla nascita, disturbi dell’ apprendimento, del comportamento e disturbi mentali.
Il FASD è una disabilità “trasparente”, cioè difficile da riconoscere senza una corretta diagnosi. La vita di una persona con FASD è una continua sfida. La buona notizia è che è evitabile al 100% non consumando bevande alcoliche in gravidanza o quando si desideri concepire un figlio.

Secondo alcuni studi, in Europa, almeno il 2% della popolazione ha il FASD, in USA invece la percentuale è dell’1% mentre in altri paesi come il Sud Africa può essere molto più alta.

Purtroppo anche la consapevolezza di pediatri e neonatologi non è sempre alta, sebbene il 60% si dichiari informato riguardo alla FASD, la metà di questi ultimi ha ammesso di aver permesso alle donne in gravidanza di bere un bicchiere di birra o spumante in alcune occasioni.
E secondo uno studio dell’ISS, 8 neonati su 100 sono esposti all’alcol durante la loro vita intrauterina.

Mamma beve, bimbo beve

Negli ultimi anni sono state lanciate alcune campagne molto efficaci sul tema del consumo di alcolici in gravidanza.
Una delle prime campagne strutturate è stata “Mamma beve, bimbo beve” lanciata nel 2010 di cui vi avevamo parlato con una intervista al Dott. Giuseppe Battistella, Medico Epidemiologo presso il Servizio di Statistica ed Epidemiologia dell'Azienda ULSS 9 di Treviso.

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La campagna era stata veicolata attraverso l’immagine choc di un feto dentro un bicchiere da cocktail.

 

Too young to drink

Nel 2014 la campagna di sensibilizzazione ha acquisito un respiro più ampio grazie alla European Fasd Alliance (Eufasd) ed è diventata una campagna internazionale di comunicazione sociale integrata: “Too young to drink”.
Ogni anno il 9° giorno del 9° mese (richiamando simbolicamente i 9 mesi di gravidanza) si celebra il FASD DAY ACTION.

La campagna ha ricevuto l’appoggio di Fabrica (communication research centre di Benetton Group) e ha rinnovato la sua immagine mantenendo però il concept di base, questa volta il feto non è più dentro un bicchiere ma dentro una bottiglia di birra, di spumante, di vodka, di prosecco e di altre bevande alcoliche ed è stata tradotta in 6 lingue.
Fa parte della campagna anche un video molto suggestivo.

 

La cosa interessante è che questa campagna finalmente non parla solo alle future madri, ma a tutti coloro che sono coinvolti nella produzione e commercializzazione degli alcolici e più in generale a tutta la società civile.
Ogni bottiglia rappresenta la comunità: i produttori, i consumatori, i commercianti, la famiglia, i partner, gli amici, le istituzioni. L’immagine vuole parlare a tutti, ma rappresentando le diverse culture locali. Tutto per proteggere il bimbo che è dentro la bottiglia.

 

Tutte le bevande alcoliche sono dannose? Anche la birra? Qual è la quantità di alcol che può essere dannosa?

Vino, birra, sidro, aperitivi, bevande alcoliche alla frutta, alcolici come rum, whisky o vodka possono tutti danneggiare il bambino.
Non esiste una quantità sicura di alcol o un periodo di tempo sicuro per bere durante la gravidanza o quando si pianifica una gravidanza. Anche una piccola quantità di alcol può essere dannosa. È più sicuro non bere affatto durante la gravidanza.

Ho bevuto birra o vino in gravidanza

Ogni gravidanza, bambino e madre sono diversi. Anche se qualcuno che conoscete ha bevuto alcolici in gravidanza e il suo bambino per fortuna non ha avuto problemi è meglio NON correre rischi. 
Attenzione anche alla birra etichettata come analcolica perché potrebbe avere comunque un quantitativo minimo di alcol, secondo la legge infatti è ammesso fino all'1,2%.

Non è mai troppo tardi per smettere di bere. Anche se avete bevuto un bicchiere di birra, spumante, prosecco o altro alcolico, è importante smettere subito di bere.
Se pensate di avere una dipendenza dovuta all’alcol chiedete subito aiuto.

Se avete bevuto in gravidanza e ora notate dei sintomi nel vostro bambino ascrivibili allo spettro della sindrome feto alcolica chiedete subito un parere esperto. Il bambino con FASD può beneficiare di un ambiente attento e strutturato, nonché di un aiuto speciale (ad esempio, logopedista o fisioterapista).

 

Cosa possono fare i padri, gli amici e i familiari?

I padri possono sostenere la futura madre rispettando la sua decisione di non bere. Molti padri smettono anche di bere durante la gravidanza per sostenere la loro compagna.

Nella nostra società, bere spesso gioca un ruolo importante nella vita sociale. A volte anche le donne incinte si sentono sotto pressione a bere. Gli amici e le famiglie dovrebbero rispettare la sua decisione di non bere e dovrebbero aiutarla a evitare situazioni in cui di solito beve, come feste e bar. È responsabilità di tutti noi sostenere le future mamme.

 

 

di Barbara Lamhita Motolese

 

Immagine principale: pregnant woman with a beer on Shutterstock.com

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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