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Parto Naturale Dopo Cesareo: mia figlia mi ha insegnato a vincere le mie paure

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Dopo un primo parto cesareo a 24 anni, il racconto di  un parto naturale dopo cesareo.

I racconti di parto sono sempre molto commoventi, in qualche modo il parto rappresenta uno spartiacque tra il prima e il dopo, un momento vissuto intensamente, a volte subito, altre volte agito. In particolare nei racconti di parto naturale dopo cesareo, si respira tutto il coraggio e la determinazione delle donne che devono spesso lottare per ottenere ciò che l'ISS raccomanda: offrire a tutte le donne che hanno già partorito mediante taglio cesareo la possibilità di travagliare e partorire per via vaginale.
In questo racconto, S. deve andare a 400km di lontananza da casa per riuscire a partorire il suo secondo figlio e vincere le sue paure.

***

La prima gravidanza

E’ il 2 gennaio del 2007 quanto scopro di aspettare il mio primo bambino…eravamo sposati da appena tre mesi! La gravidanza non era stata cercata al 100%, ma si sa: se non fai niente per evitarlo prima o poi arriva ;-) .
Io e Andrea eravamo al settimo cielo…appena ci siamo accertati che tutto procedeva per il meglio abbiamo dato a tutti la stupenda notizia…la dpp è fissata per il 4 settembre di quello stesso anno! I mesi procedono senza tregua, la gravidanza perfetta…non un disturbo, non una nausea: se non fosse stato per il pancione non mi sarei nemmeno accorta di essere incinta! Arriva l’estate, il caldo asfissiante, ma non mi lamento, tra un po’ avrò il mio bimbo tra le braccia…continuo le visite di controllo!
“Signora questo bambino è molto grande!”
“Signora partorirà un vitello!”
“Signora non si allarmi ma questo bambino ha un capoccione!”
premesso che avevo 24 anni…e non mi ero minimamente informata su ciò a cui andavo incontro…non mi preoccupavo perché partorire è una storia vecchia come il mondo: l’hanno fatto tutte, siamo state “create” per fare questo! Arriva la dpp ma continuo ad essere tranquilla anche se sono stanca: al primo figlio è normalissimo andare oltre la data presunta!

 

La DPP (data presunta di parto)

E’ il 7 settembre quando vado a fare il mio ennesimo monitoraggio…tutto nella norma, il liquido c’è! Tutto procede per il meglio…”Fai una cosa, stasera prendi l’olio di ricino, datti da fare con tuo marito (come se quello potesse essere il mio primo pensiero a fine gravidanza) e domani mattina torna in ospedale…vediamo di dare una smossa a questo bambino!” io super contenta di conoscere finalmente il mio bambino esco dall’ospedale e mi dirigo in farmacia a comprare la “pozione magica”.

Quella mattina mi aveva accompagnata mia sorella a fare il controllo…lei in silenzio si dirige a casa di una sua amica ostetrica che lavoro nell’ospedale della mia città! La sua sentenza è stata “ce l’ha per vizio! La ricovera con una bugia qualsiasi, la fa schiattare una giornata e poi, non ottenendo nulla, le farà il cesareo!” io vado via inorridita perché mi fido ciecamente della mia ginecologa (ora ex!)
La sera faccio quello che mi aveva prescritto la dottoressa e la mattina seguente mi sveglio piena di buone speranze! E’ una bellissima giornata di sole e tutto mi lascia presagire che sarà una giornata meravigliosa sotto tutti i punti di vista! Mi faccio una bella doccia, ci prepariamo tutti e tre (quella notte mia sorella è rimasta a dormire da noi) e, caricata la valigia in macchina, ci dirigiamo all’ospedale!

 

Il cesareo

Lì mi attaccano alla macchina infernale dove naturalmente non risultano né contrazioni né altro…il mio bambino sta benone, il battito è buono!
Passa il medico di turno che chiede alla mia ginecologa il perché del mio essere lì…lei mi fa l’occhiolino e in gergo tecnico gli dice che ho poco liquido amniotico e vuole procedere ad una stimolazione del travaglio! Il medico acconsente e vengo ricoverata. Poco dopo mi infilano una specie di tampax per il rilascio di prostaglandine che dovrebbe avviare il travaglio…ormai è arrivata l’ora di pranzo, quindi mando mio marito a casa perché io sto ancora bene!

Dopo un paio di ore comincio a sentire delle belle contrazioni, quindi chiamo mio marito e mia sorella che mi raggiungono a farmi compagnia! Non c’è una vera e propria sala travaglio…la stanza è nel reparto di ostetricia, quindi non ho privacy…ogni mezz’ora vengo chiamata nella stanza davanti dove mi visitano…così fino all’orario di visita: sono le 19 quando vengo portata in sala parto! Una sala fredda, gelida, solo a vedere quel lettino alieno mi vengono i brividi!

Alle 21 sono ancora dilatata a soli 2 centimetri…decidono di rompermi le acque, mi attaccano una flebo e mi danno un’altra ora di tempo…io sbianco e, a quel pensiero, non riesco a focalizzare più nulla! Vomito per il dolore e chiedo a mia sorella cosa sta succedendo perché non ci capisco più niente! Dopo una mezz’ora scarsa mi preparano per il cesareo…ricordo la sala operatoria, la mascherina e io mi addormento! Durante l’operazione ho la sensazione di svegliarmi dall’anestesia e il panico che sento quando capisco che non posso muovere le braccia perché sono legata e non posso parlare perché intubata!
Ricordo quando mi hanno svegliata e portata in reparto…il dolore e poi l'allerta in reparto perché ho avuto una brutta reazione allergica a non so cosa…mi sono tutta gonfiata in faccia…una bomba di cortisone e mia sono riaddormentata! Fatto sta che io non ho visto mio marito (tranne che per un vago ricordo) ed ho visto Francesco alle 3 del mattino…dopo ben 4 ore dalla sua nascita! La prima domanda che ho fatto a mia sorella quando mi ha portato Francesco è stata “Era proprio necessario!?” lei, molto professionalmente “avremo tempo per parlarne, ora pensa solo a lui”…per la cronaca il “vitello" di mio figlio pesava 3,130 kili! -.-

 

La ricerca di informazioni per il Vbac

Da lì ho avuto il mio riscatto riuscendo ad allattare per 8 mesi nonostante le difficoltà di un seno non prettamente adatto all’allattamento…la ripresa è stata molto veloce…il mio bambino cresceva bene e per me questo era l’importante…ma mi mancava qualcosa! Ho cominciato ad informarmi quasi subito!

Ed ho scoperto la formula magica: VBAC! Mi si è aperto un nuovo mondo e tante nuove speranze…come prima cosa ho cambiato ginecologo, mi sono ripromessa che in quell’ospedale non avrei più rimesso piede ed ho cominciato a leggere decine e decine di libri: non volevo arrivare impreparata a quell’appuntamento!
 

 

Di nuovo incinta

Passano 4 anni: è il 26 febbraio 2011 e scopro di essere nuovamente incinta…stessa cosa di prima gravidanza non cercata al 100% ma il destino quando ci si mette manda tutte le carte al loro posto! Dpp 28 ottobre; mi carico di forza ed affronto questa gravidanza senza pormi troppe domande! L’unico passo che mi sento di fare immediatamente è la richiesta della mia precedente cartella clinica. Alla prima visita di controllo, il ginecologo (che non lavora in ospedale) mi tranquillizza che è tutto a posto! “Poi più in là, decideremo insieme la data del cesareo…sa, essendo una precesarizzata…” io guardo negli occhi mio marito e lui con un solo sguardo mi trasmette tutta la sicurezza che mi serve per affrontare il discorso con il medico. Gli dico che andrò a tentare un travaglio di prova in un ospedale lontano 500km, che mi assisterà mia sorella ostetrica e che non ho intenzione di subire un altro cesareo a meno che non sia necessario…lui non mi fa altre domande, mi dà il suo benestare e mi dice che valuteremo tutto insieme con il procedere della gravidanza…
Tra nausea a vomito anche questa gravidanza procede nel migliore dei modi…dopo un paio di mesi riesco ad ottenere la mia vecchia cartella clinica piena di orrori e mancanze (chissà perché!)
Prendo appuntamento con il primario dell’ospedale dove ho deciso di far nascere la mia bambina e lei mi aspetta a braccia aperte! Osserviamo insieme la cartella clinica, facciamo un programma, mi fa un’ecografia (per la prima volta la mia bambina si presenta cefalica (segno del destino?!) e rimaniamo d’accordo che intorno alla metà di ottobre mi sarei trasferita a Lucca…lavoro fino al 14 ottobre e mi trasferisco con mio figlio maggiore da mia sorella…non è semplice tenere un bambino in appartamento, soprattutto uno come Francesco abituato a vivere in campagna, all’aria aperta! Tanto è che dopo 10 giorni mi dice “mamma, io voglio tornare a casa e stare con i nonni e con papà!” …con quelle parole è cresciuto lui ed io insieme a lui! Ho tagliato il vecchio cordone ombelicale per dedicarmi “al nuovo”…col senno del poi è stato meglio così!!!

 

Inizia il travaglio

Ammetto che sono stata presa dallo sconforto in più di un occasione! La lontananza da casa e dalla mia famiglia non era per niente semplice! Fatto sta che tra difficoltà e pianti è arrivata la mattina del 3 novembre! Mi alzo, vado in bagno e mi rendo conto di avere il pigiama leggermente bagnato chiamo Chiara mia sorella che mi fa sdraiare sul letto e con dei colpetti di tosse riesce a capire che ho rotto le acque nella parte alta del sacco (perciò non ho allagato il letto)…mi dice di stare calma e chiamiamo mio marito che si prepara anche lui con calma e parte (ci vogliono 4 ore di macchina per raggiungermi).

Io sono stranamente calmissima…continuo ad avere delle contrazioni leggere come è successo anche nei giorni precedenti! Pranzo con un piatto di pasta e mi strozzo la tisana alla cannella (bleà) che mi ha preparato Chiara e che dovrebbe aiutarmi! Arriva Elena, un’ostetrica a domicilio e allieva di Verena che mi fa fare delle visualizzazione per aiutare a rilassarmi! Dopo 18 ore dalla rottura delle acque devo fare la profilassi antibiotica, quindi in previsione della notte andiamo in ospedale! Lì mi attaccano al monitoraggio dove si evidenziano comunque delle belle contrazioni (non fortissime)…la ginecologa mi propone di rompere le acque in modo da avviare per bene il travaglio ed io acconsento! Resta con me solo il mio angelo custode Chiara! Mando mio marito a casa a riposare con la promessa di chiamarlo per qualsiasi evenienza…comunque sappiamo che andrà per le lunghe, il mio è come se fosse un primo travaglio! E così comincia la mia danza…tremo in mezzo al letto e non riesco a stare sdraiata, così provo con la palla da pilates che mi aiuta ad attutire le contrazioni che piano piano stanno diventando più forti ed intense!

Accolgo ognuna di loro come un buon segno! Decido di fare una bella doccia calda e quella mi aiuta ancora di più…mi scalda, mi fa rilassare e mi rigenera! Quando decido di uscire dalla doccia Chiara mi visita…il mio utero si sta innervosendo un pochino, sta comunque accumulando 4 anni di tensioni, così mi fanno un antispastico per rilassare i muscoli! A detta sua mi ammorbidisce, ma verso le 3 del mattino sono ancora ferma con la dilatazione (dietro mia richiesta non mi dà mai un numero…non voglio sentir parlare di cm!) non ho cenato e sono stanca…mi propongono di fare l’analgesia (che io non volevo) e di provare a dormire un po’! Mi fido ciecamente di Chiara e acconsento a tutto ciò che mi dice! In effetti riesco a riposare un po’ e quando alle 6.30 mi sveglio mio marito è lì con me! Mi aiuta in tutte le fasi successive…non vengo visitata continuamente…in tutto il tempo che sono stata lì mi avranno visitata 3 volte! nel frattempo mi hanno portata in una cameretta tutta colorata…nessun disagio! Posso camminare, ancheggiare, spogliarmi, strillare, ridere………sono praticamente a casa mia!

 

L'ultimatum

Continuo ad usare la palla, poi passo ad uno sgabello “bucato” ma con quello sento troppo dolore! Alla fine, stranamente, trovo il mio sollievo solo da sdraiata! Verso le 10.30 mi rivisitano…5 cm! Io sono contentissima di aver superato lo scoglio dei 3 cm…la ginecologa no! “Serena, non possiamo rischiare e tirare troppo la corda! Voglio darti altro tempo ma non esageriamo: se per le 14.00 non sei almeno completamente dilatata dobbiamo ripetere il cesareo” (solo dopo ha ammesso che voleva solo sbloccare qualcosa dentro di me con quelle parole).

Da lì un pianto liberatorio mi ha spogliata definitivamente non solo dei vestiti, ma anche di tutta l’ansia che avevo accumulato negli anni e di tutta quella forza di cui avevo cercato di coprirmi…ho finalmente capito che in quei momenti non puoi tenere nulla sotto controllo, devi lasciarti scivolare via tutto, le certezze, le paure, le gioie, le ansie! Devi lasciar scivolare via il tuo bambino!

 

Il parto naturale dopo cesareo

Nel giro di poco sono arrivata ad una dilatazione di 8 cm e da lì hanno cominciato a farmi spingere per raggiungere la dilatazione completa! Non ricordo quante spinte ho dato…ricordo solo quanto è stato in gamba mio marito che non mi ha lasciata sola nemmeno un secondo!

Questo è: alle 13.51 è nata Elisa…tra le braccia di mia sorella che l’ha presa al volo…le mie uniche parole sono state “ce l’ho fatta!” ho guardato mio marito negli occhi e gli volevo trasmettere con un solo sguardo tutti i miei GRAZIE! Ha fatto per me una cosa meravigliosa! Elisa è stata appoggiata sulla mia pancia ed è stata lì per le due ore successive (pelle a pelle) l’ho attaccata al seno e lei ha subito cominciato a ciucciare come se non avesse mai fatto altro in quei nove mesi…come io avevo richiesto hanno tagliato il cordone ombelicale solo quando ha smesso di pulsare… con lei lì non ho sentito né un punto dei tre che mi hanno messo né la visita “estrema” della ginecologa che ha controllato se l’utero fosse apposto! Sono uscita dalla stanzetta con le mie gambe…ho assistito al primo bagnetto e alla vestizione…me la sono portata in camera e l’ho riattaccata al seno! Dopo un mese sono andata dal mio ginecologo per raccontargli della mia esperienze e lui si è fatto raccontare tutto per filo e per segno…


Sono grata a tante persone per questo miracolo…
A mio marito in primis che non mi ha mai fatto domande mi ha sempre e solo appoggiata!
Al mio ginecologo di casa che mi ha supportato nella mia scelta!
Alla mia ginecologa di Pescia che senza quasi conoscermi si è fatta carico della mia scelta e mi ha aiutata ad esaudire questo desiderio tanto sospirato!
Ai miei familiari che nonostante la titubanza iniziale hanno fatto del loro meglio per prendermi per mano ed accompagnarmi lungo questo cammino!
A Chiara, il mio angelo custode che mi ha insegnato tanto, tutto mi ha insegnato che SE VUOI PUOI ESSERE IL DIRETTORE DELL'ORCHESTRA!

Infine grazie ad entrambi i miei bambini; il primo per avermi messo alla prova e la seconda per avermi insegnato a vincere tutte le mie paure!

S.A

 
Ecco il video del progetto Un Sorriso sulla pancia realizzato da Genitori Channel in collaborazione con l'Associazione Parto Naturale e il gruppo Facebook Noi Vogliamo un VBAC
in cui molte donne e professionisti sostengono attivamente le donne che desiderano un parto naturale dopo cesareo.


 

Immagine: il-young koon Flickr.com

 

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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