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Oggi possiamo farvi leggere qualche pagina del coinvolgente romanzo "Volevo fare la Fulgeri" di Marzia Bisognin, il racconto della nascita della prima figlia di Marzia, l'autrice 54enne oggi nonna, è molto coinvolgente... sono le pagine di un libro autobiografico che si snoda tra la fine degli anni settanta ad oggi, racconta storie di donne, storie di partorienti e di un'ostetrica condotta, la Fulgeri, che possedeva l'arte della professione e che dovrebbe essere di ispirazione, oggi, a chi si occupa di nascita.

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Mi sveglio col batticuore. È notte.

Ho spesso contrazioni in questo periodo, ma questa è diversa, più profonda, come se qualcosa cominciasse davvero ad aprirsi. Sono emozionata, spero che tutto vada per le lunghe, devo abituarmi all’idea, ho paura e non voglio perdermi nulla. È come quando si sceglie se viaggiare in treno o in aereo. Il treno permette di arrivare con la mente e il cuore insieme al corpo, l’aereo accelera i tempi, è molto emozionante ma si arriva sfasati. All'epoca del calesse si sarebbe detta la stessa cosa del treno, ma i tempi sono cambiati.  Ora voglio viaggiare in treno e guardare fuori dal finestrino.

Abbiamo parlato e parleremo ancora dei benefici di un ritardo nel clampaggio (taglio) del cordone ombelicale.

Alla nascita, il cordone ombelicale veicola ancora al bambino del preziosissimo sangue, ricco di staminali emopoietiche (staminali del sangue) e di riserve di ferro. Per questa ragione ormai moltissimi studi (si veda questo articolo e quello sulle raccomandazioni dell'OMS) affermano con certezza che ritardare il taglio del cordone è la pratica raccomandabile, salvo in casi di particolare emergenza. Attendere pochi minuti produce già benefici alla salute dei bambini, l'OMS conclude che il momento migliore per il clampaggio è successivamente all'uscita della placenta.

A Milano c'è un club che avvicina tutta la famiglia all'acqua, un centro dove poter assaporare le gioie del nuoto fin dai 3 mesi con l'acquaticità per poi continuare in vasche sempre a misura di bambino.

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L’idea per una domenica diversa? Tutti in vasca!

Con le giornate invernali, in città, spesso si finisce con l’essere a corto di idee per passare il tempo con i propri figli… Se si va in centro si rischia una crisi di nervi, al cinema si finisce per non parlarsi quasi, non rimane che il centro commerciale? Orrore! Andare in piscina, magari in una piscina studiata apposta per le esigenze delle famiglie, può essere una divertente soluzione, che fa bene e rilassa tutti, grandi e piccoli.

Abbiamo parlato da poco della tragedia del lutto prenatale, oggi una mamma ci ha regalato la testimonianza della perdita della sua prima figlia, una primogenita invisibile che vive nel cuore dei suoi genitori e di come essi siano riusciti a fare spazio ad un altro bambino.

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A marzo del 2006 sono rimasta incinta della mia prima figlia. Una gravidanza desiderata, cercata e arrivata subito.
Tutto procedeva per il meglio, il famoso primo trimestre, quello "pericoloso" era scivolato via senza troppi disagi e ci apprestavamo a fare l'ecografia morfologica con la convinzione che l'unica sorpresa sarebbe stata conoscere il sesso del bambino.

"Non è una storia di Natale, nonostante il titolo, ma vale la pena di essere raccontata e spero abbiate voglia di ascoltarla.
Un legame col Natale però ce l'ha: prima di quella che per me è la festa più bella dell'anno ho incontrato per la prima volta gli occhi di una donna, di una mamma come me. Erano due occhi grandi e pieni di speranza e stavano dietro ad un tavolo bianco, coperto di pupazzi in vendita per una raccolta fondi.
Non la conoscevo eppure conoscevo la sua storia, ma solo perchè la sua vita privata era diventata anche cronaca poco più di un anno prima e io non avevo potuto dimenticarla.

Monia ci racconta la più grande delle emozioni per una mamma in attesa, il momento in cui sente i primi movimenti del suo bambino nella pancia, quello sfarfallio inconfondibile che arresta per un moemnto il respiro e ti fa realizzare tutto d'un tratto che davvero stai crescendo un'altra vita dentro di te.

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Notte fonda, la primavera fuori dalle finestre con tutti i suoi profumi, quell'odore di novità, di arrivi e d'inizi.
Respiro lenta e regolare sotto la mia trapunta leggera, che prelude al copriletto estivo dei colori del tramonto e, d'un tratto, una farfalla nello stomaco.

Il ciuccio… croce e delizia di tanti bimbi e genitori, come fare a farne a meno? Abbiamo raccolto per voi i suggerimenti di genitori che sono passati attraverso la grande tappa dell’abbandono del ciuccio.

Qui su Genitori Channel avrete già letto quali sono gli effetti che può avere il ciuccio sulla dentatura e sul palato dei bambini, grazie ad una intervista al dentista odontoiatra, il ciuccio può avere effetti anche sull’allattamento. Non è un oggetto indispensabile per crescere i bimbi, molti bambini lo rifiutano fin da neonati, e molti genitori anche, ma quando invece lo si usa può risultare davvero faticoso riuscire a toglierlo. Non è raro trovare bambini di 3 anni o più che lo usano, magari solo in momenti “critici”: stanchezza, sonno, crisi.

Come fare per togliere il ciuccio?

Oggi Raffaella, la blogger ecologica di  BabyGreen ci racconta come la tecnologia renda le sue giornate più piacevoli. Un'altra testimonianza dei piccoli grandi gesti che ogni famiglia, splendidamente imperfetta, compie ogni giorno per crescere insieme ... con qualche piccolo aiuto tecnologico come la clip vivavoce Gigaset.

...comunque vada è già un successo!

Ma la scuola pubblica è proprio così dissestata come leggiamo sui giornali? Forse sì ma alcune realtà felici esistono e in questo articolo Felicita Quagliozzi ci racconta la sua esperienza alla scuola Rinnovata Pizzigoni di Milano e il percorso che l'ha portata verso questa scelta.

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Un anno fa, di questi tempi, non sapevamo dove sbattere la testa.  Come tante famiglie milanesi, affrontiamo un busillis che non si risolve a tavolino. La cinquenne di casa va iscritta ad una scuola elementare. Già, ma quale? Quella di zona è, per vari motivi, improponibile. Abbiamo fatto domanda a quella di via San Giusto: bella, pubblica, a "orientamento sportivo e musicale", ma soggetta ai capricci di un bacino d'utenza artificiale che ci ha relegato all'ottavo posto in lista d'attesa. In pratica, un 'NO'.

Lotus birth o nascita lotus? Cos’è?

Il lotus birth, o nascita lotus, è il nome che prende la nascita quando si decide di non tagliare il cordone ombelicale e aspettare che questo si secchi e si stacchi da solo dall’ombelico.