DSA: la discalculia

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Cos'è e come si riconosce la discalculia

La discalculia è uno dei disturbi specifici dell'apprendimento (DSA), vi è una grande attenzione in questi ultimi anni alla discalculia, poiché è uno dei disturbi più complessi e che spesso viene scambiato come pigrizia o mancanza di impegno da parte del bambino. Anche se gli studi sulla discalculia, così come quelli sulla dislessia, sulla disgrafia e sulla disortografia sono ancora in corso, possiamo già sapere cos'è, come riconoscerla e soprattutto come poter aiutare i bambini durante l'apprendimento della matematica.

 

La discalculia e le 8+4=13 fatiche

La matematica è una delle abilità che si è più anticamente sviluppata nella storia dell'uomo, grazie alla necessità di comparare quantità di merci e dare loro un valore per lo scambio dei prodotti. È collegata specialmente all'emisfero destro del cervello e alle abilità visuospaziali.
Per quanto antica, non per tutti è così logica, immediata e automatizzata, e le difficoltà possono collegarsi ad un quadro specifico di disturbo dell'apprendimento, la discalculia.

Come si impara la matematica?

Le prime abilità matematiche che il bambino apprende sono la capacità di ordinare gli oggetti (quante volte voi genitori vi siete ritrovati il cassetto o la borsa svuotata e tutto il loro interno messo in fila in mezzo alla stanza!) ed enumerarli, indicandoli uno ad uno (da sinistra a destra: “penna, rossetto, libro, matita...”).
Iniziano a comparare quantità (la torre più o meno alta, chi ha più o meno caramelle o tessere del memory...) e imparano  nella pratica della vita quotidiana cosa significhi aggiungere (“un po' di sale nel piatto della mamma”), togliere (“le macchinine dal tappeto”), dividere (“il panino con tuo fratello”). Per quanto banali possano sembrare queste prime acquisizioni, sono alla base dei successivi apprendimenti.
Solo in un secondo momento cominciano ad imparare quello che la maggior parte di noi considera “matematico” in senso stretto, cioè la filastrocca dei numeri (non sempre corretta all'inizio!), il riconoscimento di piccole quantità (3 dita, 2 macchinine...), solo guardandole senza doverle contare, e il riconoscimento di come si scrivono i numeri.
All'ultimo anno di asilo i bambini dovrebbero saper dire e riconoscere i numeri fino a 10 senza errori.
Poi da lì inizia l'avventura scolastica dell'apprendimento formale... e i bambini sentono per la prima volta parlare di “matematica”!

La matematica a scuola

In prima elementare i bambini:

  • Imparano a leggere i numeri a 2-3 cifre nell'ordine corretto (21 e non 12)
  • Riconoscono cosa significano i primi simboli aritmetici (+ è aggiungere, - è togliere)
  • Iniziano a fare i conti supportati dalle dita, dai regoli, da vari oggetti
  • Verso la fine dell'anno iniziano a fare piccoli calcoli a mente all'interno della decina.

In seconda elementare i bambini:

  • Apprendono le procedure del calcolo in colonna (prestiti e riporti, si parte dalle unità)
  • Diventano rapidi nei calcoli, a fine anno quasi tutti i bambini fanno i conti a mente
  • Imparano le tabelline
  • Risolvono i problemi, affrontando il gergo specifico matematico e la logica per il problem solving

In terza elementare finalmente anche i bambini più in ritardo:

  • hanno automatizzato le abilità matematiche
  • fanno i calcoli semplici a mente
  • utilizzano strategie di calcolo
  • sono rapidi nei calcoli complessi e sono in grado di dare il risultato dei fatti aritmetici (tabelline e facili conti con addizione, sottrazione e divisione) in 2-3 secondi.

Quali sono i segnali d'allarme?

Man mano che i bambini crescono e affrontano i diversi step di apprendimento dell'area matematica, si possono individuare diverse difficoltà, che è utile supportare stimolando i bambini in quelle abilità o eventualmente richiedendo compiti di recupero alle insegnanti.
Già all'ultimo anno della scuola dell'infanzia è possibile individuare alcune difficoltà, in particolare nel riconoscimento della destra e della sinistra, dell'apprendimento della filastrocca dei numeri fino a 10 e del riconoscimento dei numeri.
Nei primi due anni delle elementari si mostrano difficoltà del conteggio in avanti e indietro, nei calcoli semplici, nella lettura di numeri, nel riconoscimento dei simboli matematici, nell'apprendimento delle procedure e delle tabelline. In particolare si riscontra lentezza, scorrettezza nei calcoli e utilizzo prolungato delle dita anche per conti semplici.
Se in terza elementare queste difficoltà permangono, potrebbe trattarsi di discalculia.

Cos'è la discalculia?

La discalculia è uno dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento riconosciuto dalla legge 170/2010 ed interessa l'area matematica. Si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri.
Si individua soprattutto nella lentezza, nella scorrettezza e nella difficoltà di apprendere strategie o nell'uso di strategie di calcolo molto antieconomiche in fattore di tempo. A seconda della gravità può influenzare negativamente anche la vita quotidiana, che è permeata di numeri (fare la spesa, ricordare numeri di telefono...).

Cosa fare?

La diagnosi di discalculia può essere fatta in terza elementare presso le strutture pubbliche o le equipe private autorizzate dall'ASL di competenza.
La certificazione (che deve essere protocollata presso il proprio istituto scolastico) dà il diritto all'alunno a misure dispensative e compensative all'interno della scuola, che ciascuna equipe definisce in base al singolo bambino. I più comuni strumenti compensativi sono:

  • Calcolatrice
  • Tavola pitagorica
  • Formulari
  • Schemi per le procedure di calcolo

Il professionista che effettua il trattamento per la discalculia è il logopedista, che lavorerà sulle difficoltà specifiche del bambino.

In questo video Enrica Edantippe ci spiega nel dettaglio quali sono le difficoltà dei bambini con discalculia

I numeri sono parte della nostra vita... ma non sono l'unica parte! Ricordiamoci sempre che i bambini con DSA sono per definizione intelligenti e nonostante le difficoltà possono perseguire la loro strada, qualunque essa desiderino!

di Enrica Edantippe
Logopedista del centro “Il Ramarro Verde”
ramarro“Il Ramarro Verde”
Via Eugenio Curiel 19, Trezzano sul Naviglio
Sito: www.ilramarroverde.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Segreteria telefonica: 02.87197171

 

 

Immagine: Katey Nicosia su Flickr.com

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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