Migliorare la relazione con i figli e aumentare l'autostima in 7 semplici mosse

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Tutti vorremmo una buona autostima. Ma che legame c'è tra l'autostima e la relazione e interazione di noi genitori con i nostri figli?

"Mio figlio non mi ascolta, mi fa impazzire. Finiamo sempre per litigare.
Non si impegna nelle cose, non aiuta e il dialogo con lui è praticamente impossibile!
Mi fa diventare una persona orribile, non mi riconosco. Urlo, sbraito e mi esaurisco, ma non cambia niente."

Suona familiare?

 

Una relazione in equilibrio è indispensabile per aiutare i bambini ad avere una buona autostima, a realizzarsi e ad essere felici. Ma come si fa a costruire con i figli una relazione positiva, in cui noi ci fidiamo di loro e loro di noi? Come facciamo a fare squadra e, quando arrivano tempi difficili e di stress, a rimanere calmi con i nostri figli?
Come possiamo riuscire a non perdere continuamente le staffe, e a non urlare, sentirci rabbiosi e arrabbiati perché i nostri figli non si comportano come dovrebbero?

Ho fatto una bella chiacchierata con Simona Azzarello, ideatrice di Genitori in Evoluzione, formatrice esperta e counselor specializzata nelle relazioni genitori-figli.
Simona propone spesso dei bellissimi Webinar interattivi e gratuiti che di volta in volta aiutano i genitori ad iniziare un percorso di trasformazione della relazione.

Ti segnalo in particolare il prossimo Webinar “Genitori sull’orlo di una crisi di nervi! Come evitare che stress e reazioni esplosive nuocciano ai nostri figli.” Da non perdere. 

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Il webinar sarà ricco di spunti e suggerimenti pratici, ma oggi ho pensato di condividere con te quelle che lei chiama le 7 leggi del buon genitore in evoluzione.

Sì, perché la pillola per diventare un bravo genitore è momentaneamente fuori produzione, dunque è rimasta solo un’altra possibilità, forse meno immediata, ma molto più ricca e divertente: tocca allacciarsi le cinture di sicurezza, e partire per un viaggio personale. In questo percorso ricco di tappe, non solo i ragazzi finalmente ci ascolteranno, ma scopriremo che siamo diventati anche noi più bravi ad ascoltare noi stessi e loro.

“In noi e nei nostri figli c’è un seme prezioso e unico, se coltiviamo questo seme con amore vivremo una vita armoniosa e appagante, e i frutti saranno incalcolabili per generazioni.”
Simona Azzarello

 

 

Le 7 leggi del buon genitore in evoluzione

Ad ogni causa corrisponde un effetto. Ma quali azioni scatenanti dobbiamo compiere?

  1. La legge della panna montata
  2. La Legge del Giardiniere
  3. La Legge del Dono
  4. La Legge dell’Effetto Pigmalione
  5. La Legge della Crisalide
  6. La Legge dello Specchio
  7. La Legge del Contatto

  

1.La legge della panna montata 
Eh sì, il benessere in famiglia monta, come la panna!

 

panna

“Più tu sei calmo, appagato e in armonia e più lo è tuo figlio.
Più tuo figlio è sereno, gioioso e appagato e più lo sei tu!”

 

Come mi rivolgo a mio figlio, il clima in famiglia, il modo in cui lo esorto a fare qualcosa ha un grosso impatto sul suo crescere sereno e sicuro di sè, sul nutrire positivamente la sua autostima. Un ambiente armonioso, una relazione positiva, è uno degli ingredienti di una buona autostima.

Facile a dirsi… Ma come si fa?!

Il segreto è ricordarsi che quello che noi portiamo nella relazione ha un impatto.
La panna si monta sia che giri in un verso (calma, ascolto, tranquillità), sia che giri nell’altro (stress, fretta, nervosismo).

In quanto genitore, cioè adulto, sono io la prima persona responsabile della relazione e del benessere della famiglia. Dunque il mio obiettivo è diventare “calma, appagata, in armonia”. Non posso ottenere quello da mio figlio, se non porto quello. Ecco che lo sguardo si può posare su di me.

Cosa posso fare per migliorare il mio stato?
Posso provare a coltivare il mio buon umore, a godere delle piccole cose, ad essere grata per ciò che ho, a prendermi cura di me, a riservarmi qualche coccola, a coltivare pensieri positivi… Tocca a me dare l’avvio ad un vortice positivo, montare la panna nel verso giusto!

Quello di rimanere nel positivo è un allenamento. Non dipende da ciò che accade. Davanti agli eventi, abbiamo una scelta, la scelta di come reagire.
“Siamo in ritardo!” come voglio reagire? Con una risata e un gioco a chi fa prima, o con una parolaccia e una serie di urla.
Ho due vie, probabilmente mi faranno arrivare entrambe allo stesso orario, ma la mia panna come l’ho montata?

 

2. La Legge del Giardiniere 
Sto trattando una stella alpina come un cactus?

 

giardiniere

“Se crei il terreno fertile e ti prendi cura del seme con amore, esso germoglierà da sé,

e svelerà la sua più intima e meravigliosa natura”

 

Lavorare sull’autostima significa aiutare i figli a credere nelle proprie capacità.

Spesso concepiamo il bambino che viene al mondo come un essere a cui dare una forma, da istruire (dal latino in-struere=inserire dentro), in pratica un vaso vuoto da riempire.
Educare (dal latino ex-ducere) significa invece “tirare fuori”, far emergere ciò che già c’è, il potenziale.

Io adulto, come il giardiniere, ho il compito di mettere questi semi nelle condizioni ottimali. Poi devo rimanere nella fiducia che la natura faccia il suo corso.
Se la relazione con mio figlio si riempie di ostacoli, non è che mi ostino a vederlo come un cactus, mentre è una stella alpina?
Sono pronta a riconoscere il suo potenziale e fornire ciò che serve a quella specifica natura?
Lo sono solo se prima sono disponibile a riconoscere la mia natura, a rispettarla e a fornire le cure adatte a me.
Come faccio?
E’ un percorso che parte da me stessa. Simona lo approfondisce nel Webinar “Genitori sull’orlo di una crisi di nervi! Come evitare che stress e reazioni esplosive nuocciano ai nostri figli.” 

 

3. La Legge del Dono
Regaliamo noi stessi, ma senza abnegazione.

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“ll più grande dono che puoi fare a tuo figlio

è donare a te stesso ciò di cui hai bisogno per essere felice”

 

Il nostro obiettivo è dare ai figli tutto ciò di cui hanno bisogno per avere successo ed essere felici. Non c'è dubbio. Ma, non posso, come genitore, raggiungere questo obiettivo senza partire da me stessa. Un dono a me, per portare un dono a lui (lei). Ecco un altro elemento chiave nel nutrire l'autostima dei ragazzi.

Ognuno può essere felice, qualsiasi sia il punto di partenza. Ma se io, genitore, parto da me, allora le probabilità che mio figlio diventi a sua volta felice, si moltiplicano. È un dono che si autoalimenta.

Come si coltiva la felicità?
Ti è mai capitato di essere nervosa e isterica perché nessuno ti aiuta, finisci per dover fare tutto tu, per poi scatenare uno scambio tipo:

  • “Sei sempre isterica!”
  • “Certo, faccio tutto io, mai nessuno che mi dia una mano”
  • “Ma perché non me l’hai chiesto! Che ne sapevo io?!”
  • “Devo sempre dire tutto!”

Quando mi capita, e mi guardo con attenzione, capisco che mi comporto come una bambina. Non ho fatto questi tre passaggi:

  1. Ascolto me stessa ed entro in contatto con i miei bisogni - Come mi sento? Cosa vorrei?
  2. So esprimerli e comunicarli agli altri - Sono stanca, mi sento sopraffatta e senza supporto. Ho bisogno di aiuto.
  3. Mi faccio carico della soddisfazione dei miei bisogni - Stavolta mi prendo una pausa. Anche se ci sarà qualche conseguenza (un appuntamento che salta, una casa incasinata, un compito non fatto, un bagnetto che salta…), cambio le priorità, e tra queste metto qualcosa per me.Tre semplici passi (ho detto “semplici” non “facili”) che, se attivo, preparano un grande dono ai miei figli. Non solo perché ritorno in equilibrio, ma perché insegno ai miei figli ad ascoltarsi, ad esprimersi e a farsi carico del proprio benessere.

Essere capaci di ascoltarsi, interpretare i propri bisogni, esprimerli e credere nella capacità di soddisfarli, è un aspetto chiave del nutrimento dell’autostima.
I nostri figli imparano questo in primis da noi.

Comincio ad intravedere che il lavoro su di me è il primo passo per ottenere una buona relazione con i miei figli e aiutarli ad ottenere il meglio dalla loro vita.

 

4. La Legge dell’Effetto Pigmalione

Attenzione a ciò che dici o pensi dei tuoi figli

 

Pigmalione

Ciò che pensi di tuo figlio tende a realizzarsi

 

Ecco un altro aspetto chiave del nutrire l’autostima e la relazione: cosa penso di mio figlio/figlia?

Che è un disordinato, un pigro, una testona, un introverso, un fannullone, una fifona, un incosciente, un maldestro, una bugiarda, un egoista …?

Non fa mai attenzione, è sempre in ritardo , Come al solito, è incapace di…, è un orso, è tutto suo padre, sua nonna …, non è tagliato per…, é bugiardo come …, è un’insicura …

Si vabbè, ma non glielo dico! Solo qualche volta. Ma è la verità!

Ciò che penso e dico a mio figlia o di mio figlio si autorealizza.

Vi sono studi di psicologia e sociologia in proposito. Ciò che si dice ad un bambino si imprime nella sua mente per sempre, ma anche ciò che pensiamo di lui avrà effetti profondi e concreti sullo sviluppo della sua personalità.

E allora ecco qua una cosa facile e semplice: cominciamo a guardarli e a parlare loro come a delle persone meravigliose, piene di qualità che stanno emergendo. Le nostre imperfezioni sono dei grandi doni se sappiamo accoglierli. Una testona, sarà una donna determinata e forte su cui si potrà contare, una roccia stabile. Un pigro qualcuno che non metterà pressione e prenderà la vita con più leggerezza, senza stressare tutti intorno a sé…

Che bell’esercizio ed esempio di creatività, no?

 

5. La Legge della Crisalide
Trasformati nella migliore espressione di te.

farfalla tagliata

“Libera la farfalla che è in te e aiuterai

i tuoi figli a prendere il volo”

 

Come aiuto un bambino a crescere con una buona stima di sé, cioè con la consapevolezza di avere il potenziale per realizzare tutto ciò che desidera?
Come lo aiuto a prendere il volo verso la vita?

C’è una naturale, misteriosa, forza vitale in ognuno di noi. Questa tende ad attuare il progetto per cui siamo venuti nel mondo.
Ma perché mio figlio possa esprimere a pieno il suo potenziale e io aiutarlo, mi devo chiedere:
Ho già fatto il mio passaggio a farfalla, o sono ancora una crisalide che non ha coscienza di sé?

Compiere la trasformazione, o mettersi nel percorso per farlo è fondamentale per diventare il genitore che accompagna il figlio verso la capacità di credere in se stesso, di rafforzare la stima di sé e di trovare la propria strada.

Come mi accorgo se io, genitore, non ho ancora fatto il mio passaggio a farfalla?
Me ne accorgo quando percepisco quel senso di insoddisfazione profonda che mi dice che non sono ancora arrivata a realizzare il mio pieno potenziale, o non sono sulla strada giusta.

E come faccio a esprimere il mio potenziale allora?
Ecco una semplice tecnica:

  • mi ricollego alla parte più profonda di me e mi metto in ascolto. Torno indietro negli anni.
  • Cosa mi piaceva fare da piccola? Quali attività facevo con facilità, senza sforzo? Quali erano le mie passioni da bambina, i miei desideri, i miei sogni?

Provo a dare loro attenzione e spazio.
Quando divento farfalla, posso accompagnare con gioia e saggezza mio figlio nel suo viaggio verso la scoperta del proprio potenziale e del suo sviluppo.
Non che il figlio non possa farlo comunque. Ma qui ci stiamo chiedendo come dare loro sostegno per arrivarvi più facilmente.
Ecco dunque che, come genitore, mi aspetta un viaggio dentro me stesso…

 

6. La Legge dello Specchio
I nostri figli ci imitano, e sono il nostro specchio.

LEGGE DELLO SPECCHIO

“Tuo figlio ti guarda, ti osserva, ti imita, registra … sei il suo esempio.”

 

I bambini hanno bisogno di noi per imparare a fare, a comportarsi, ad ottenere ciò che è essenziale alla vita.
Siamo il loro modello. Ci imitano, poi replicano, sperimentano.

Non solo il loro corpo è “in costruzione”, lo è anche il loro cervello. È nel massimo della sua plasticità nei primi anni di vita.

Ogni cosa che facciamo con loro, o in loro presenza, accende nuovi circuiti. In modo inconsapevole, naturale, sono come registratori accesi senza pausa.

L’apice di questa iper attività cerebrale, nervosa, avviene nei primi tre anni, dicono i neurologi, ma poi continua ancora fino ai 6/7 anni, e, pur affievolendosi, non si spegnerà per lungo tempo.

Ma nei primi anni si strutturano anche le più profonde credenze su se stessi, gli altri e il mondo.

Crescendo, nella pubertà e nell’adolescenza avranno anche altri modelli, faranno altre esperienze, struttureranno la loro personalità, “separandosi” giustamente da noi.
Talvolta avranno necessità di creare nei nostri confronti forte opposizione, ma rimarremo comunque un'importante fonte di ispirazione per loro, se ci vedranno come un valido modello.

Se vogliamo fare del nostro meglio per il bene dei nostri figli, per aiutarli a costruire una buona stima di sé, è importante che miglioriamo noi stessi, che ci poniamo domande e troviamo le nostre risposte su cosa vogliamo per noi e per loro, quali sono i valori che vogliamo ispirare in loro.
È necessario che affrontiamo i nostri “buchi” affettivi, le questioni non risolte, le nostre paure e insicurezze, che ci prendiamo la responsabilità di vivere più felicemente possibile.

Cambiare forse è difficile, ma non impossibile, e gli strumenti e le tecniche ci sono, se decidiamo di lavorare su noi stessi.
Oggi ad esempio hai l'occasione di un seminario gratuito, perché non provare?

 

7. La Legge del Contatto
Stabiliamo una connessione profonda, ma non mettiamoci sul sedile di guida della loro vita.

 

 CONTATTO

Un figlio che si sente compreso, accolto e non giudicato, dà il meglio di sé

 

Di cosa ha veramente, profondamente ed essenzialmente bisogno mio figlio oltre a ciò che gli è necessario per sopravvivere?

Ogni individuo è un mondo a sé ed ha bisogni diversi, ma alcuni bisogni sono universali: sentirsi visti, accettati, unici, di valore, meritevoli, sostenuti, degni, rispettati, compresi, ascoltati, protetti, importanti …Questo è ciò di cui ha bisogno nostro figlio, ed è ciò che più facilmente gli permetterà di nutrire la stima e la fiducia in sé, di dare il meglio di sé, di esprimere il suo potenziale più elevato.

Occorre un CONTATTO profondo e autentico con i nostri figli. Si tratta più di essere che di fare, di empatizzare più che di capire, di ascoltare più che di dire.

Per sentirci profondamente connessi con i nostri figli dobbiamo uscire dalla gabbia di un ruolo genitoriale, che ci può far sentire in diritto di prendere in mano il volante della vita dei nostri figli per dirigerli dove noi crediamo sia giusto per loro, che ci fa sentire più forti, intelligenti, saggi, solo perché genitori.

Connetterci con loro profondamente, con rispetto, con tatto, significa metterci sullo stesso piano come “persone”, come esseri umani.

 

Come evitare che stress e reazioni esplosive distruggano il rapporto con i nostri figli. 

webinar 1

Ecco dunque illustrati 7 illuminanti principi da cui partire. Sette passi “semplici, ma non facili”.
Ma spesso la vita ci porta in una condizione di stress e tensione. I figli poi sono dei catalizzatori. Se c’è gioia, portano più gioia, ma quando c’è stress, o fatica, portano più stress e fatica.

Si può davvero dire che a volte ci troviamo ad essere genitori sull’orlo di una crisi di nervi.
Disinnescare i nostri comportamenti distruttivi, e dotarci degli strumenti per disinnescare le bombe, e potenziare quanto di positivo c'è in noi è il primo passo per nutrire una relazione sana e aiutare i nostri figli a crescere nell'autostima e capacità di realizzare se stessi. 

E' un po' ciò che dice la legge della panna montata: puoi scegliere di montare l'incomunicabilità, le tensioni e lo stress, o il dialogo, e la distensione. Ma come?
Esporci alle giuste informazioni, fare delle riflessioni, approfondire, ascoltare esempi, è la chiave di volta per metterci nel percorso giusto. Abbiamo capito che, lavorando su di noi, facciamo il dono più grande ai nostri figli.

Simona Azzarello questo mese ci mette a disposizione il suo sapere, e la sua pluriennale esperienza, con un bel Webinar interattivo, dal titolo provocatorio: “Genitori sull’orlo di una crisi di nervi! Come evitare che stress e reazioni esplosive nuocciano ai nostri figli.” 

Questo webinar è un ottimo punto di partenza, perché hai visto come partire da te, è lo strumento abilitante per cambiare la relazione e aiutare la crescita dell'autostima di tuo figlio. 
Nel webinar Simona si parte dalle emozioni forti per arrivare ai comportamente e alle tecniche che ci aiutano. Ecco cosa affronta:

  • Come conoscere meglio lo stress per trasformarlo da nemico in amico - Viviamo una vita complessa, non possiamo non partire da qui. 
  • Come acquisire strategie per mantenere sotto controllo le tensioni - Spesso siamo sopraffatti dalle difficoltà nella relazione, ma con dei piccoli accorgimenti possiamo fare grandi trasformazioni
  • Come comprendere e gestire la rabbia, un’emozione legittima, che può sfociare in comportamenti inadeguati - L'emozione attiva un comportamento, questo può distruggere la fiducià in sé, l'autostima, o rafforzarla. Ma come si fa ad imboccare la strada giusta?
  • Come aiutare i bambini a gestire le proprie emozioni forti - Per traformare il disagio in punto di forza e nutrire la consapevolezza di essere persone luminose, in grado di raggiungere grandi cose.

Come vedi si va su spunti molto pratici e che partono dal fatto che l'esperienza genitoriale è una miniera di sfide!

Il webinar è in diretta. Puoi scegliere una delle 3 date e 2 fasce orarie, mattino e pomeriggio:

  • Martedì 9 Novembre 2021 ore 9:30/11:00 e 20:00/21:30
  • Martedì 16 Novembre 2021 ore 9:30/11:00 e 21:00/22:30
  • Martedì 23 Novembre 2021 ore 9:30/11:00 e 21:00/22:30

Vi sarà molto spazio all’interazione e molte indicazioni pratiche. Inoltre Simona ha da parte due fantastici doni per chi parteciperà al webinar.
Non mi perderei l’occasione!

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di Barbara Siliquini
Post in collaborazione con Genitori in Evoluzione.

 

Immagini da Genitori In Evoluzione 

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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