Le bombolette di stelle filanti sono composte da un materiale plastico sintetico. Di solito si tratta di un polimero (poliuretano) disciolto in un solvente (generalmente cloruro di metilene) molto volatile e sotto pressione che, al contatto con l'aria, si dissolve. Tuttavia, la "ricetta" è custodita gelosamente dalle case produttrici, per difendere il loro profitto.
Joe Schwarcz, nel suo libro "Benzina per la mente. Tutta la chimica intorno a noi" (Edizioni Dedalo 2010), spiega il funzionamento delle stelle filanti in spray.
Il freon, una sostanza chimica gassosa, viene utilizzato come solvente e propellente. "Originariamente si usava un tipo di freon che ora è proibito, a causa dei suoi effetti distruttivi sullo strato d'ozono dell'atmosfera. Oggi i produttori hanno aggirato l'ostacolo sia mettendo a punto nuovi tipi di freon, che non sono più dannosi per l'ambiente, sia usando idrocarburi derivati dal petrolio come solventi, i quali però hanno il problema di essere infiammabili."
Il problema dell'infiammabilità delle stelle filanti spray è stato sollevato anche dal Ministero della Salute che lo scorso anno ha pubblicato un opuscolo sui rischi legati ai gadget e ai vestiti di carnevale. L'invito del Ministero è quello di acquistare prodotti che riportino il marchio CEE, che è garanzia di qualità e conformità alle leggi europee.
Quindi il sindaco di Fano ha proibito le bombolette perché "contengono clorofluorocarburi, che emettono sostanze schiumogene e filanti che arrecano fastidio e risultano potenzialmente pericolose in quanto contengono anche gas facilmente infiammabile."
Ma tornare a coriandoli e stelle filanti di carta non è meglio?
Di Cristiana Calilli
Immagine di Ilaria e dintorni