Cyberbullismo - cos'è e come difendersi

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Oggi si celebrano i 10 anni del Safer Internet Day, un movimento di sensibilizzazione nato in Europa e che ora è diffuso in quasi 80 Paesi in tutto il mondo. L'idea è quella di sensibilizzare le persone su come utilizzare lo straordinario strumento del web in modo corretto e senza rischi per nessuno. 

Safer Internet Day si celebra il 2° giorno, della 2° settimana, del 2° mese dell'anno, dunque questa volta cade il 5 febbraio del 2013. In questa giornata in varie città del mondo si dà vita ad una conferenza sul tema dell'uso consapevole e sicuro di internet, e ad esso si affiancano manifestazioni più piccole di vario tipo.

Noi vogliamo parlare di questo tema, come abbiamo già fatto in passato, mettendo l'accento su due fenomeni che noi genitori, e i nostri ragazzi non conosciamo così bene: il cyberbullismo e il sexting... perché si sa: conoscere vuol dire proteggersi.

Cos'è il cyberbullismo

Il cyberbullismo è  un fenomeno che riguarda i ragazzi, ed è la trasposizione del fenomeno del bullismo utilizzando gli strumenti della tecnologia: email, chat, telefonino, social network, etc.
Il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms, e-mail o in chat oppure la fotografa e filma in momenti in cui non desidera essere ripresa. Solitamente il bullo invia poi le immagini della vittima ad altri, per diffamarla, minacciarla o infastidirla.
L’obiettivo del bullo è: molestare la vittima, minacciarla, deriderla. Il cyberbullismo o bullismo elettronico comprende quindi tutte le forme di prevaricazione e prepotenze tra coetanei messe in atto attraverso e-mail, messaggini con i cellulari, chat, blog, siti internet, immagini o video diffusi sulla rete.  
Il fenomeno è in crescita, anche per il fatto che web e telefono cellulare consentono l’anonimato: dunque il bullo agisce indisturbato nella sua attività perpetuata di molestia.
Il bullismo elettronico può essere maggiormente nascosto al mondo degli adulti poiché i ragazzi hanno in genere una competenza informatica maggiore rispetto ai genitori o agli insegnanti. 

Uno dei principali problemi è che il cyberbullismo non ha confini spazio temporali: le molestie possono avvenire 24 ore su 24.

Esempi di cyberbullismo

Anna frequenta le scuole medie e ha dovuto cambiare numero di telefono e dire ai compagni che aveva perso il cellulare. Ogni giorno, soprattutto di pomeriggio e di sera, le arrivavano decide di messaggini, da un numero sconosciuto. Gli sms riguardavano sempre il suo modo di vestire oppure il suo aspetto fisico, deridendola, insultandola oppure prendendola in giro per i suoi jeans non firmati. Aveva sempre la sensazione di essere osservata e giudicata da qualcuno quando era a scuola, perché i messaggi arrivavano di sicuro da qualche compagna. Anna non ha osato dire nulla nemmeno alle sue amiche più care e ai suoi genitori.

Marco ha 16 anni e diversi suoi compagni di scuola hanno ricevuto messaggi offensivi via mail, provenienti dal suo indirizzo di posta elettronica. Hanno così cominciato a eliminarlo dai propri indirizzi, escludendolo anche dalle chat. Luca all’inizio non capiva, ma poi ha scoperto che qualche altro compagno di classe, di cui però non è mai riuscito a sapere l'identità, conosceva la sua password e inviava mail offensive dal suo indirizzo: con l’obiettivo di rovinare tutti i suoi rapporti di amicizia e isolarlo dal resto del gruppo.

Flora, 17 anni, si è suicidata all'inizio di quest'anno dopo essere stata massacrata su Twitter, rea di aver vinto un biglietto per un concerto.

Azioni di cyberbullismo?

Ecco le azioni che possono essere considerate cyberbullismo:

  • molestare: con la diffusione di messaggi elettronici o sul cellulare;
  • offendere: insultare utilizzando messaggi elettronici con linguaggio volgare;
  • appropriarsi di identità altrui: entrando nel sito internet della vittima, scrivendo o mandando messaggi a suo nome per metterla in cattiva luce o rovinare le sue amicizie;
  • diffamare: denigrare con pettegolezzi per rovinare l'immagine o la reputazione della vittima o rompere dei legami di amicizia;
  • escludere: isolare intenzionalmente la vittima da un gruppo online, come ad esempio da una lista di amici;
  • diffondere informazioni riservate: svelare o scoprire con l'inganno questioni private che riguardano la vittima, divulgare informazioni imbarazzanti, oppure diffondere con internet o il cellulare immagini intime o a contenuto sessuale;
  • perseguitare: inviare alla vittima ripetuti messaggi minacciosi;
  • agire attraverso il cosiddetto happy slapping: il termine indica la ripresa, con videotelefono, macchina fotografica o videocamera, di scene violente per mostrale ad amici o diffonderle.

 

 Il cyberbullismo è peggio del bullismo nella vita reale?

Da un indagine Ipsos emerge che per la maggior parte dei ragazzi (83%) gli episodi di bullismo 'virtuale' sono molto più dolorosi di quelli reali per chi li subisce. Le riagioni di questo sono che non ci sarebbero limiti a quello che si può dire e fare, potrebbe avvenire continuamente e in ogni ora del giorno e della notte o non finire mai.
Per il 50% dei ragazzi la rete rende anonimi e quindi apparentemente non perseguibili e consente di falsare i protagonisti.
Per i ragazzi intervistati, l'isolamento è la conseguenza principale del cyber bullismo: per il 67% degli intervistati, chi lo subisce si rifiuta di andare a scuola o fare sport e il 44% degli intervistati ha la percezione che le 'vittime' potrebbero decidere di farsi del male o anche peggio.
Sono stati testimoni di atti di cyber bullismo da parte di coetanei almeno 4 ragazzi intervistati su 10 e il 5% ne parla addirittura come di una esperienza regolare e consueta.

Le conseguenze del cyberbullismo

Spesso il cyberbullismo viene tenuto nascosto anche dalla vittima a coloro che potrebbero aiutarla (es. genitori e insegnanti). Le azioni di cyberbullismo possono essere lesivi della privacy e quindi perseguibili. Inoltre le ricerche mostrano che spesso il molestatore, il cyberbullo, tende a ricercare anche un contatto fisico con la vittima e ciò può diventare pericoloso.

Purtroppo spesso salgono alla ribalta della cronaca fenomeni drammatici legati a temi di cyberbullismo. Negli ultimi mesi sono molte le notizie di ragazzi suicidi per aver subito molestie, diffamazioni e persecuzioni sui social network o via web. 

A chi rivolgersi per proteggersi

Smonta il bullo - Ministero Pubblica Istruzione

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha attivato dal 2007 il numero verde nazionale 800 669696, all’interno della campagna per la lotta al bullismo "Smonta il bullo".
Gli operatori rispondono a dubbi e domande, raccolgono segnalazioni di atti di bullismo, danno informazioni sul fenomeno e consigliano i comportamenti migliori da tenere in situazioni critiche. L’equipe del numero anti bullismo è formata da psicologi, insegnanti, genitori e personale ministeriale.
Il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. Le domande più frequenti poste agli operatori del numero verde sono disponibili sul sito web www.smontailbullo.it.

Telefono azzurro

E’ possibile rivolgersi anche alle linee di consulenza telefonica di Telefono Azzurro. Il Centro nazionale di ascolto dell’associazione è attivo in tutta Italia 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

Esistono due linee:

la linea gratuita 19696: per bambini e gli adolescenti fino a 18 anni di età che desiderano parlare con un consulente (psicologo o pedagogista) per affrontare il proprio disagio.

la linea istituzionale 199151515: a disposizione dei ragazzi oltre i 14 anni e degli adulti che desiderano confrontarsi su situazioni di disagio.

la linea 114 - Emergenza Infanzia in caso di pericolo o emergenza. Gratuito e attivo 24ore su 24 e dedicata alle segnalazioni di situazioni di pericolo per l’incolumità psico-fisica di bambini e adolescenti. 

Polizia e Carabinieri

In caso di minacce o molestie sessuali è possibile rivolgersi alla Polizia o ai Carabinieri.

 

Mercoledì 20 febbraio 2013 a Milano un incontro sul cyberbullismo con Navigare Sicuri di Telecom Italia, noi di Genitori Channel ci siamo!

di Barbara Siliquini

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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