Santa Lucia, la festa della luce

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Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre in molte città italiane i bambini aspettano l'arrivo di Santa Lucia, che porta i doni a coloro che sono stati bravi. Anche nei Paesi Scandinavi la Santa è festeggiata come emblema della luce che ha il sopravvento sul buio.

La storia

La leggenda vuole che Lucia sia vissuta verso la fine del III secolo d.C., in Sicilia, erede di una delle famiglie più in vista di Siracusa.

In seguito ad un miracolo occorso alla madre malata, Lucia decide di non rispettare la promessa di matrimonio fatta dalla propria famiglia ad un giovane patrizio e di cedere i propri beni ai poveri.

Venuto a conoscenza di tutto questo, il promesso sposo la denuncia alle autorità, in quanto cristiana e perseguitabile. Durante il processo il promesso sposo tenta di convincerla a rinnegare la propria fede, ma Lucia non cede. Condannata al postribolo, i buoi che devono trascinarla via non riescono a spostarla. Viene data alle fiamme, ma il suo corpo non brucia. Viene quindi decapitata da un soldato.

La versione secondo cui Lucia si cava gli occhi per mandarli al suo pretendente non ha riscontri negli atti del processo. La tradizione popolare si basa proprio sulla cecità della Santa.

Nove anni dopo la sua morte - avvenuta nel 304 d.C. - l'imperatore Costantino proclama la libertà di culto per i Cristiani, mettendo fine ai martiri.

 

La tradizione

Nella notte del solstizio invernale, il giorno più corto dell'anno, Santa Lucia diffonde la luce attraverso i suoi occhi accecati.Con l'adozione del calendario gregoriano, la festa non coincide più con il solstizio, ma ha mantenuto la data del 13 dicembre.

In alcune zone del nord Italia nella notte tra il 12 e il 13 dicembre la santa distribuisce i doni ai bambini. In altre parti d'Italia si regala pane ai poveri o si cuociono piccoli pani rotondi ("gli occhi di Santa Lucia").

Anche in Danimarca, Svezia, Finlandia, Austria, Boemia e Brasile viene ricordata la martire con celebrazioni e feste, che hanno un'origine recente.

 

La Santa dei doni

Santa Lucia, venerata in tutta Italia come protettrice degli occhi, è considerata la responsabile della guarigione dei bambini veronesi da un'epidemia di "male agli occhi" avvenuta nel XIII secolo. I bambini, in quell'occasione, andarono in processione con la promessa che Santa Lucia li avrebbe ricompensati con dei doni.

Da allora, la notte del 12 dicembre i bambini aspettano l'arrivo di Santa Lucia sul suo asinello. I bambini lasciano un piatto con del cibo per Lucia e il suo asinello e vanno a letto presto, con gli occhi chiusi, per paura che Lucia li accechi con la cenere. La mattina dopo, il piatto è pieno di dolci e piccoli doni per i bambini.

La Santa della luce

Santa Lucia è la personificazione dei culti della luce, anche pre-cristiani. Nel nord Europa si celebra la giornata con meno luce dell'anno attraverso l'incoronazione di Santa Lucia con una corona di abete su cui sono fissate 12 candele - che rappresentano i mesi dell'anno.

Il 12 dicembre, al tramonto, vengono accesi i falò che illuminano la notte fino al tramonto del 13 dicembre. All'alba del 13 una giovane viene vestita di bianco e incoronata. A mezzogiorno canti, balli e una celebrazione religiosa sono il culmine della festa. La corona viene poi buttata nel camino e viene allestito un pranzo a base di arrosti, dolcetti speziati e birra.

La Santa nella letteratura e nella musica

Santa Lucia compare in molte opere letterarie, artistiche e musicali di tutti i tempi:

  • Dante, nella Divina Commedia, riserva a Santa Lucia il compito di illuminare la strada dell'uomo nel suo cammino verso Dio.
  • A Ravenna, a Sant'Apollinare Nuovo, si trova il celebre mosaico dedicato alla Santa.
  • Francesco De Gregori ha ripreso l'immagine di Santa Lucia nell'omonima canzone.

 

Di Cristiana Calilli

Cento per cento Mamma

 

Immagine Alkelda

 

Cristiana Calilli

Blogger ed esperta di social media, creatrice di www.Centopercentomamma.it, innamorata della vita, del marito Andrea, delle sue figlie Sofia e Cecilia, entusiasta per natura, ottimista fino al midollo e testarda come un mulo.

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