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Un'ostetrica, la sua gravidanza, la forza che viene da dentro...

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Una testimonianza molto bella della rassegna "mamme super eroi". Una mamma, un'ostetrica, la paura e la forza... Quando le donne riescono a trovare la loro forza e stabilità affondando le radici nella propria consapevolezza.

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Mi sono sempre pensata sana, forte, coraggiosa. Sono un ariete, nello zodiaco e nella vita. Sono un fuoco intenso, impulsivo, curioso e vivace, il fuoco giovane del bambino.
Ho tre figli, tre gravidanze. La prima a 26 anni, poi 29 e l’ultima a 32. Maia, la più piccola, è nata il primo giorno di questa primavera (2009).

Dicevo di essermi sempre pensata sana, forte e coraggiosa … ma la vita stupisce sempre.
Durante la prima gravidanza, intorno alla 27^ settimana,  ho cominciato a non stare bene .. la pelle bruciava, avevo un gran prurito, poi spilli pungenti .. a 30 settimane non ce la facevo più e mi sono convinta a fare qualche analisi in più … lì è iniziato il delirio.

Stupore, paura, impasse. Un verdetto che non capivo, che non sentivo dentro: epatogestosi. GESTOSI! Io sono ostetrica. GESTOSI è una sentenza. Almeno allora lo fu.
Io sono fuoco e questa è stata la mia fortuna, la nostra fortuna.

Non mi sono arresa al verdetto, ho cercato, ho chiesto … Patologia, fuori protocollo, medico, ospedale, ricovero, induzione, cesareo …  per me che volevo salute, ostetrica, casa … avrai ipertensione, albuminuria, problemi  coagulativi, sofferenza fetale, eclampsia … ma nessun dato concreto relativamente alla quantificazione e definizione del rischio per me, per noi. Prospettive generiche e generali. Ma io chiedevo si guardasse a noi.
Allora mi sono ascoltata io, io ho ascoltato chi portavo nel grembo e ho deciso, passo passo, la nostra strada, la migliore possibile. Ho cercato mediazioni con chi mi assisteva, ho cercato alleati, ho cercato opportunità.

Mi sono sempre pensata sana, forte, coraggiosa. Mi sono scoperta debole, fragile, spaventata .. ma non malata! Non spacciata!

Ho rivendicato spazio per le risorse che sentivo dentro di me, che sentivo nella creatura che viveva in me e con me. Ho avuto fiducia in lei, una grande fiducia. Mia figlia è forte e tenace, mia figlia è uno splendido fuoco ed è nata il giorno del mio compleanno a 37 settimane, pochi giorni prima di essere indotta, al tramonto di una magnifica giornata di sole da parto spontaneo e naturale. Una nascita splendida. La nostra vittoria. Siamo nate insieme quel giorno: io madre lei figlia, insieme ci siamo ascoltate, trovate, incontrate.

Per la seconda gravidanza ho cercato subito alleati forti. Questa volta sapevo qualcosa in più di me e sapevo qualcosa in più delle mie risorse e dei miei limiti. Ho ascoltato e conosciuto chi portavo dentro. Sono stata meglio nel corpo, mio figlio ha scelto di nascere a 41 settimane nel bagno della nostra casa.
Lo so … io non sono da protocollo! Follia !! A casa con l’epatosi !!!

Ma io ho rivendicato il mio diritto a scegliere, consapevolmente.  Ed ho scelto la strada che sentivo più sicura per noi. E mio marito ha avuto fiducia in me e nel suo bambino. E abbiamo incontrato la nostra ostetrica, e lei ci ha accudito, con l’amorevolezza di cui avevo bisogno .. ed ho pianto tutto ciò che avevo tenuto dentro nella solitudine della gravidanza precedente. C’è bisogno di potersi permettere di avere paura, di essere accolti nelle proprie paure, nei propri limiti fisici ed emotivi. Ed ancor di più c’è bisogno di essere restituiti a se stessi integri, di ricevere a specchio l’immagine e la pienezza delle risorse che sono in noi, che sono nei piccoli che portiamo in grembo. C’è bisogno di ricevere fiducia. Io avevo questi bisogni.

E poi la terza gravidanza. Si è annunciata sei mesi prima, nel dormiveglia. Le ho chiesto tempo e mi ha atteso. E ci siamo incontrate in sogno il giorno in cui ha deciso di iniziare il suo viaggio terreno. Una gravidanza nata e vissuta nell’intimità di coppia. Una gravidanza faticosa nel corpo, il mio corpo che amo perché fa ciò che può .. E lei si è affacciata alla vita a 37 settimane, nel nostro bagno tra le braccia di mamma e papà … per un caso l’ostetrica è arrivata pochi minuti dopo. Non le saremo mai grati abbastanza. Ha riconosciuto le nostre competenze e ci ha offerto fiducia ... e la fiducia nelle nostre risorse, di madre, padre e figlia ci ha permesso di trovarci e incontrarci.
Io non sono perfetta, le mie gravidanze non sono perfette, il mio corpo non è perfetto …  ma ho risorse cui attingere ed ho potuto offrire ai miei figli l’opportunità di nascere nella migliore salute possibile .. e loro sono stati perfetti!

Mi è stato detto spesso: beh, sei ostetrica, per te è stato facile scegliere.

Come ostetrica, per formazione accademica conosco la patologia … e questo non mi ha aiutato di certo. Come donna-ostetrica di me stessa ho scoperto il mio potenziale di salute, ho scoperto il potenziale dei miei figli, il potenziale dell’assistenza salutogenica.

Come ostetrica la mia formazione mi ha condotto a studiare e a lavorare nella salutogenesi.  La mia storia mi dice di ascoltare a 360 gradi, con tutti i sensi, con la testa le mani e il cuore e di rimettere tutto nelle mani di chi, di se stesso e di chi porta nel grembo, ne sa più di me.

A volte come professionisti si è tentati di porre l’etichetta. Come se 1 + 1 nella vita portasse sempre al 2!

A volte come professionisti si è tentati di scegliere per gli altri, di seguire il sentiero dello scientificamente razionale provato, certo, garantito e universalmente riconosciuto. Sembra si dorma meglio. Più difficile è riportare quanto la scienza magnificamente ci offre ad una persona, alla sua scelta e lì compiere l’unica onesta scelta a noi possibile: da che parte, in scienza e coscienza  e all’interno nei nostri limiti professionali, vogliamo stare.

Io come donna e come ostetrica rivendico il diritto a ricevere un’assistenza conservativa e salutogenica nella patologia. E’ proprio quando i nostri limiti umani si fanno più vicini e presenti che abbiamo tutto il bisogno ed il diritto di nutrire e utilizzare le nostre risorse. Per compiere il nostro unico e personale miracolo. Nei casi di patologia ciò è essenziale poiché, così come è stato per me e per noi, può fare tutta la differenza del mondo.

di Maria Chiara
Ass. Il Melograno, centro informazione maternità e nascita
Terzulli.mariachiara  AT  gmail.com

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