Super User

Super User

Un tempo allo scoccare dei 6 anni si iscriveva il proprio figlio all’unica scuola elementare del paese, oppure, nel caso delle città, in quella più vicina, in quella più comoda per “prendere e portare”.
Oggi sempre più genitori mettono al vaglio molte altre variabili durante la scelta della scuola elementare: la qualità degli insegnanti, il numero delle classi, il numero di bambini per classe, la presenza oppure no di un’area verde per giocare, fino a valutare per esempio istituti privati che garantiscano una determinata istruzione che non si trova solitamente nella scuola pubblica (istituti montessoriani, steineriani, religiosi, ecc.).

Il secondo di una serie di articoli con un divertente video sul sesso dopo l'arrivo di un bebè in famiglia e consigli dell'esperto. Oggi parliamo di quando la neomamma non ha più voglia di fare sesso e ascoltiamo la psicologa Alessandra Bortolotti.

***

Un figlio è il coronamento dell’amore tra due persone. È simbolo e frutto del sentimento che lega la coppia. Con la sua nascita, il bebè può rendere ancora più ricca e salda l’unione dei genitori, ma perché ciò accada è necessario che la coppia sia disposta ad andare incontro alla trasformazione degli equilibri e dei ruoli che l’accudimento di un neonato impone.

 

Chi oggi fa a meno del cellulare? Noi che siamo la generazione che li ha visti nascere quando ancora andavamo in discoteca, abbiamo vissuto tutto il passaggio da: “a cosa mai può servirgli se non a darsi un mucchio di arie?!” a “lo voglio anch’io, guarda che alla fine è utile… beh sì fa pure fico” al considerare il cellulare uno strumento tale e quale al frigorifero: indispensabile.

Ormai dal cellulare non si torna più indietro. Tuttavia, ora che gli anni sono passati, forse è il momento di cominciare a guardarlo con l’oggettività e il distacco che merita, perché, come tutte le cose, ha un rovescio della medaglia: l’impatto sulla salute. Con questo non ci sogniamo di dire che abbandoneremo il cellulare, ma essere consapevoli ci aiuta ad adottare dei piccoli accorgimenti di tutela della salute, e a stimolare le grandi compagnie ad investire in tecnologia sempre più tutelante per la nostra salute.

Ancora una ricetta super-semplice che vi permette di riutilizzare i biscotti avanzati, far divertire i bambini e leccarvi i baffi. L'ideale per le ricorrenze golose (dal Carnevale, a San Valentino), o per una festa di compleanno.

Vi capita mai di trovare sul fondo della scatola dei biscotti uno strato di quelli rotti che nessuno vuole? Io non sono una schizzinosa ma i biscotti rotti proprio non li reggo, sono impossibili da "pucciare" nel the o nel latte!
Ma, a casa nostra, buttare il cibo è un peccato enorme, punito alla stregua dei peggiori reati ;-)
Perciò, ecco una ricetta semplice, per riutilizzare i biscotti rotti, che con l'aggiunta delle codine colorate diventa perfetta.

Ci siamo. È Carnevale. O si ama o si odia. Per quanto mi riguarda la parte più divertente è quella in cui ci si fabbrica da soli il costume. Insomma, prima che i miei figli si accorgano che ci sono dei grandi magazzini che vendono fantastici costumi preconfezionati, preferisco regalare loro la gioia di immaginare, creare, progettare e realizzare insieme alla mamma la cosa più originale e preziosa del mondo: la loro fantasia!

Torino, per molti, è la città della FIAT ed è vero o forse bisogna dire che era vero poiché la FIAT esiste ancora ma non ha più l'influenza di un tempo sulla città. Nell'ultimo decennio Torino è davvero cambiata, soprattutto a livello culturale, posso dire che ha fatto proprio un "salto quantico".
Una delle meraviglie che ha trovato posto nella città è il Museo Nazionale del Cinema, sito nella Mole Antonelliana, monumento simbolo della città che giaceva da anni senza uno scopo preciso.

E' appena passato San Valentino e a qualche fortunata saranno arrivate una dozzina di rose rosse, noi oggi vi porgiamo una dozzina di ricettine dolci di Carnevale!

Carnevale è un po' come quando si decide “dal prossimo mese mi metto a dieta” e così fino a quella data ci si scofana tutto quel che si può, tanto poi arriverà la dieta e tutto sarà vietato e off limits.

Questa festa infatti precede la quaresima, i 40 giorni di digiuno, astinenza e morigeratezza, prima della resurrezione pasquale.

Allora, anche noi possiamo fare così: ciccia libera fino a martedì grasso e poi da mercoledì delle ceneri, tutti a dieta, al bando i dolci e gli strappi alle regole. (Per gli ambrosiani milanesi... più fortunelli degli altri, i bagordi potranno prolungarsi fino a sabato, perchè hanno un calendario di festeggiamenti più lungo).

 

Dunque ecco il nostro contributo: una raccolta di 12 ricette carnevalesche prese per lo più da ricettari di famiglia e qualcuno dalla rete. Moltissime sono fritte, come richiede la tradizione, ma ne abbiamo almeno metà che non richiedono il fritto e diverse vegane!

Tutti almeno una volta nella vita ci dobbiamo mascherare da streghe ;-), un costume semplice e divertente, perché bastano un paio di elementi caratterizzanti: un trucco un po’ dark e il cappello da strega.

Sabato e domenica Aylin era in uscita con gli scout, nel pranzo al sacco avevo infilato una splendida banana. Al rientro mi ritrovo la banana tutta nera e ammaccata, che non era stata consumata... "Mamma! Me l'hai messa nello zaino ed è diventata tutta nera, non mi piaceva!" ...che figli schifiltosi che tengo!

Beh, ma sta banana era bella grossa e di quelle del commercio equo e solidale, io non avevo cuore di buttarla!

In Italia il taglio cesareo è sempre più diffuso, tanto da far pensare che sia spesso consigliato per ridurre i rischi legati al parto e migliorare la salute delle donne e dei neonati. Non è sempre così.

Il taglio cesareo è un intervento chirurgico non privo di rischi e deve essere eseguito solo se si verificano alcune condizioni mediche che lo rendono necessario.

Per questo motivo, prima di programmare un taglio cesareo, è importante discutere i pro e i contro con chi ti assiste.

Se non vi sono controindicazioni, il parto naturale è da preferire al taglio cesareo per il tuo benessere e per quello del tuo bambino.

In quali casi è preferibile il taglio cesareo programmato rispetto al parto naturale?