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Anno all’estero alle superiori: la guida completa

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Come si fa a trascorrere un anno o sei mesi di studio all’estero? A chi rivolgersi per fare una vera esperienza in una high school? Come funziona la scuola? Ti possono bocciare in Italia? Cosa dice la legge?

In questo articolo trovi tutte le informazioni su come fare per trascorrere un anno all'estero, frequentando la scuola e vivendo in una famiglia locale.

 

Mia figlia sta trascorrendo il quarto anno di liceo all'estero, negli USA. Noi, in famiglia, qui in Italia,  in questo periodo abbiamo ospitato due exchange student dall’Australia. 

In questo articolo vi racconto quanto ho appreso nella nostra esperienza famigliare. Nei commenti puoi rivolgermi tutte le domande che ti vengono in mente. 

 

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In questo articolo troverai:



In cosa consiste l’anno all’estero come exchange student?

 

Il Ministero dell’Istruzione Italiano ha disposto, con una nota ministeriale, la possibilità per i ragazzi italiani che frequentano le scuole superiori, di trascorrere un anno in un altro Paese frequentando la scuola presso il Paese ospitante. Questa esperienza viene riconosciuta dalla scuola Italiana

 

In pratica ti rechi nel Paese prescelto (ad esempio gli USA), vivi presso una famiglia come se fossi loro figlio, vai a scuola (highschool) e vivi come fanno i ragazzi americani. Il tutto per un trimestre, un semestre o un anno, senza interruzioni. Il periodo lo stabilisci tu.

Quando torni in Italia, torni alla tua vecchia vita… tu ovviamente non sarai quello di prima. Avrai acquisito una lingua nuova e un bagaglio di cultura ed esperienza fuori dal comune.

 

Generalmente ci si affida ad un’associazione che si occupa di trovare una famiglia ospitante (hosting family) ed una scuola ospitante (highschool). Non è indispensabile, puoi farlo anche in autonomia se hai gli agganci sul luogo.

Le famiglie ospitanti, nella maggior parte delle organizzazioni e dei casi, non vengono pagate. Offrono ospitalità allo studente straniero per il gusto dell’esperienza. È un’occasione per conoscere una persona di una cultura diversa e allargare i propri confini, rimanendo nella propria casa. È in genere un’esperienza di crescita per tutta la famiglia (puoi farla anche tu come famiglia in Italia ospitando un ragazzo straniero).

 

L’associazione che trova la scuola e la famiglia, fa anche da punto di riferimento per espletare le pratiche burocratiche, fornisce aiuto e informazioni su tutte le cose che sono richieste da un punto di vista pratico: visto, vaccinazioni, documentazione scolastica da mandare alla scuola negli USA, assicurazione, volo. 

 

Durante l’anno all’estero nel Paese c’è un rappresentante dell’associazione che fa da referente per le cose principali: se capita un problema, se c’è un disagio particolare, se ci sono emergenze, etc.
In alcuni casi organizza dei raduni tra exchange student della stessa area, potrebbe organizzare anche dei tour.

 

 

Quando fare l’anno all’estero?

Non esiste una regola precisa, il Ministero lascia discrezionalità, salvo sconsigliare che venga fatto l'anno della maturità.
Le associazioni che si occupano di exchange student in Italia in genere consigliano di fare il quarto anno di superiori all'estero

L’idea di base è che al secondo anno di superiori i ragazzi siano troppo giovani. Al terzo anno la scuola superiore in genere ha un “salto” di difficoltà con l’introduzione di nuove materie. Il quarto anno diventa quello deputato.
Tuttavia puoi trovare associazioni molto flessibili che prevedono progetti anche per ragazzi più giovani.

 

I ragazzi stranieri che vengono in Italia dall’Australia in genere vengono in Italia a 15 o 16 anni, cioè uno o due anni prima di quando non partano i ragazzi italiani. Ma le cose da loro sono diverse: i ragazzi fanno 4 anni di superiori e a 14 anni è normale che tutti si trovino un lavoro per dopo la scuola...



Come si fa ad organizzare un anno all’estero?

Anno all'estero

La cosa più “semplice” è rivolgersi ad una organizzazione che si occupa di questo. Con questo non voglio certo dire che facciano tutto loro (anzi, ci sono un sacco di formalità e cose che dovrai fare da sola). Ma la parte più complicata, cioè trovare la famiglia ospitante e la scuola, sì. Ovviamente non è una cosa così banale trovare una famiglia che sia disposta ad ospitare una persona. 

Per questo a volte capita che tu non conosca in che posto, scuola, famiglia finirai fino ad un mese prima di partire! 

 

Nelle associazioni più serie, prima di ricevere “l’abilitazione” a partire con il loro programma, bisogna affrontare un colloquio con una psicologa e passare un esamino o fare una conversazione in inglese. Il colloquio non è scontato, conosco ragazzi ai quali l’organizzazione ha detto “ci spiace, ma non ti riteniamo idoneo a partire”. Se non passi l'esame di inglese, in genere ti viene consigliato di fare un corso e rifare l'esame o il colloquio. La partenza è condizionata all'esito dell'esame.

 

Un altro requisito è la promozione scolastica nell’anno scolastico precedente la partenza. I ragazzi che vengono bocciati non possono partire. Quelli che hanno delle materie a settembre in genere neanche perché spesso l'anno scolastico nel paese ospitante comincia prima degli esami per i debiti. La nota ministeriale in questo senso dice che la scuola italiana dovrebbe agevolare la partenza... ma riescono a farlo?

 

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Una volta che il colloquio ha dato esito positivo e avete deciso di partire, si comincia a raccogliere tutto il materiale necessario per creare un “book” del ragazzo in partenza, sulla base del quale i coordinatori del Paese ospitante, troveranno al ragazzo una famiglia e una scuola. Nel book devi inserire un sacco di informazioni: pagelle degli anni precedenti (anche le medie), vaccinazioni, cartelle e certificati medici, lettera dello studente alla famiglia ospitante, lettera della famiglia alla famiglia ospitante, questionario di autovalutazione con l’elenco delle cose che ti interessano (hobby, interessi, abilità, personalità, etc), foto, documenti burocratici.

 

La ricerca della famiglia può richiedere molto tempo. Quindi a volte non si conosce la data di partenza e dove si andrà fino a un mese prima di partire.

 

Posso organizzare l’anno all’estero  in autonomia o devo passare per un’organizzazione?

Quando mi fanno questa domanda, con l'esperienza che ho alle spalle, sia di famiglia ospitante che di figli che hanno partecipato, mi viene da dire che sì, puoi organizzarti in autonomia, ma se scegli di mandare tua figlia/o molto lontano e non hai appoggi solidi nel posto, è abbastanza complesso e può essere molto costoso. Lo raccomanderei più per scambi in posti facilmente raggiungibili. 

Organizzare l’esperienza in autonomia è più complesso perché devi contattare da solo una scuola, capire se aderisce al programma “exchange” e quindi ti permette di frequentare le lezioni senza pagare. In alternativa puoi decidere di pagare la quota per la frequenza.
Poi devi trovare chi ti ospita.

Se non parliamo di una “prep school” che sono scuole private molto esclusive con i dormitori, le scuole superiori spesso non hanno dei dormitori. Dunque occorre trovare una famiglia ospitante o una soluzione abitativa.
Alcune scuole americane e canadesi offrono questo programma, ma alla fine i costi finiscono per essere analoghi a quelli dell’associazione che fa da tramite.

 

Senza associazione ci sono molti meno vincoli per il ragazzo e nessun controllo. Le associazioni prevedono regole rigide, ad esempio: i ragazzi non possono bere, guidare, utilizzare armi anche a scopo di caccia o sport, non possono dormire fuori casa se non a specifiche condizioni e avendo interpellato oltre alla famiglia, il referente dell’associazione, non possono viaggiare con persone diverse dalla famiglia, salvo ricevere il permesso, etc. Contravvenire alle regole può significare essere rimpatriati.

Senza l’associazione, i controlli sono demandati a chi vi darà ospitalità.
Se invece il ragazzo ha problemi con la famiglia ospitante o la scuola, il referente ha la funzione di aiutarlo a trovare una nuova sistemazione o soluzione.

Dal punto di vista della famiglia, il tramite di un'organizzazione fornisce più sicurezza. Alle famiglie ospitanti viene fatto uno di screening. 

 

Senza intermediario, non hai nessun tipo di "feedback" periodico indipendente su come stanno andando le cose. Con mia figlia, ad esempio, noi ricevevamo ogni due mesi circa, un report del suo referente con le cose principali che erano accadute e una serie di riflessioni fatte a seguito di colloqui con mia figlia e con la famiglia ospitante, che in alcuni casi mi hanno dato un punto di vista molto diverso sull'esperienza di Aylin. 

 

Se vai negli USA devi poi occuparti del visto (J1 per studenti del programma ordinario), per richiedere il quale c'è una procedura molto complessa ed è richiesto un documento (DS160) indispensabile che a noi è stato rilasciato dall'associazione. Occorrerebbe capire come ottenerlo. Inoltre noi avevamo una lettera di presentazione che indicava al governo USA che l'agenzia sul posto si sarebbe occupata della ragazza. 

 

Inoltre in molti stati USA per ottenere l'inserimento a scuola di un exchange student occorre passare attraverso lo "school district" che vaglia la documentazioni (cospicua: pagelle degli ultimi 3 anni, stato vaccinale con N vaccinazioni, test di salute, screening medico, lettera di presentazione, etc.) e spesso il district richiede l'appoggio ad una associazione locale.

Cioddetto, andare da soli non è impossibile. 

 

Come trovo la famiglia ospitante e la scuola

La ricerca della famiglia ospitante e la gestione di eventuali criticità legate a problemi che possono sorgere, sono gli elementi più critici e in cui il supporto dell'associazione è chiave.
Le famiglie che conosco che non si sono affidate a delle agenzie hanno adottato queste due modalità:

  1. Hanno ospitato degli exchange student e poi tramite questa esperienza, il contatto del ragazzo e della famiglia di origine, hanno trovato una famiglia ospitante.
  2. Si sono rivolti a scuole che offrono i programmi exchange. Queste scuole offrono posti nei residence scolastici e in famiglia.  Ma questa opzione opzione è in genere molto cara.

Non conosco alternative o siti per ricercare le famiglie o scuole autonomamente. Se hai delle indicazioni o suggerimenti mi piacerebbe le lasciasti nei commenti. 

Checklist minima per andare in autonomia

Se intendi procedere in autonomia perché hai trovato una famiglia ed una scuola, ecco alcune delle cose da tenere a mente e da inserire nella to-do list immaginando che la ragazza/o si rechi in USA:

  • stipulare una buona assicurazione medica (e sottolineo BUONA), 
  • chiedere alla scuola straniera se aderisce al programma exchange, in quel caso le spese scolastiche sono coperte e chiedere se occorre compilare della modulistica per l'ammissione o contattare lo school district
  • contattare la referente scolastica in Italia per facilitare il passaggio con la scuola italiana (programmi minimi, colloquio di riammissione, eventuali diari di bordo da compilare in viaggio, etc)
  • muoversi per il visto con il consolato del paese ospitante,
  • assicurarsi di avere le vaccinazioni previste (vedi sotto per gli USA),
  • creare con la famiglia e la scuola una modalità e procedura condivisa su come comunicarsi aggiornamenti e come gestire eventuali problemi,
  • prenotare il viaggio aereo.

Ecco le vaccinazioni previste per recarsi a studiare negli USA

  • 4 dosi DTaP (antidifterica, antitetanica, antipertossica pediatrica)
  • 1 dose Tdap/dTap (antidifterica, antitetanica, antipertossica acellulare adulti)
  • 4 dosi ANTIPOLIO + 5° richiamo dopo i 4 anni di età (vaccino antipolio inattivato di SALK)
  • 2 dosi MMR (measles, mumps, rubella) in Italia MPR (morbillo, parotite, rosolia)
  • 2 dosi AntiVARICELLA (in caso sia stata contratta la malattia, indicare la data -mese e anno- nello step 9)
  • 3 dosi Anti EPATITE B
  • 2 dose AntiMENINGOCOCCO ACW135Y. Il protocollo statunitense prevede due dosi di Meningococco
    quadrivalente
  • A, C, W135a e Y: prima dose tra gli 11 e i 12 anni, seconda dose dopo i 16 anni di età a completamento
    della copertura. Nel caso tu abbia già ricevuto una dose del vaccino quadrivalente A, C, W135a e Y prima
    dei 16 anni di età, ti informiamo che una volta negli USA la scuola potrebbe richiedere una seconda dose di
    vaccino a anti-Meningococco A, C, W135a e Y.
  • 2 dosi AntiEPATITE A (Questo vaccino è composto da 2 richiami, tra il primo e il secondo devono
    trascorrere almeno 6 mesi e 1 giorno. Lo studente dovrà effettuare almeno la prima dose in Italia e il
    richiamo negli USA a sue spese).
  • test tubercolinico secondo Mantoux, da effettuare tra aprile e maggio (partenze estive) e tra ottobre e
    novembre (partenze invernali). 

Le famiglie ospitanti perché lo fanno? sono pagate?

 organizzare quarto anno all'estero

Le famiglie ospitano gli exchange student per il piacere di sperimentare cosa vuol dire stare a contatto con altre culture. 

 

Le famiglie ospitanti, nella maggior parte dei casi, ospitano l’exchange student senza ricevere denaro in cambio. Quindi sono famiglie che si prendono l’onere di avere un figlio in più da sfamare e “accudire” per ragioni diverse. 

Metto “accudire” tra virgolette, perché negli altri Paesi la cultura è completamente diversa. Negli USA ad esempio in genere la lavatrice ognuno se la fa da solo. I pasti spesso non sono consumati insieme. La cucina è molto diversa dalla nostra… le differenze culturali sono molte.
Tuttavia, il ragazzo ospitato è trattato come un figlio acquisito il che, come ogni genitore sa, è insieme una gioia, ma anche un bell'impegno.

Ci sono casi e organizzazioni che prevedono un rimborso alle famiglie. Sinceramente non so dire, per esperienza, quali possano essere i pro e i contro.

Mia figlia che è negli USA ora, dice che secondo lei stare in una famiglia che viene pagata per ospitarti sarebbe più triste perché non si sentirebbe accolta per l’esperienza, ma per il denaro…  So che in alcune nazioni, come in Gran Bretagna, l'ospitalità degli studenti che vanno a studiare inglese è un business. Ma credo che quando vieni ospitato per 6 mesi o un anno, le motivazioni siano altre anche se ricevi del denaro. Ma non so dire con certezza.

 

Esiste anche la possibilità di dormire presso i dormitori della scuola, non è una cosa frequente, tutt’altro. Per molti versi può rivelarsi un'esperienza più bella, perché sei fra ragazzi lontani da casa come te, per altri meno completa, perché non vivi la vita famigliare.

 

Posso scegliere dove andare come exchange student?

exchange student

Questo cambia a seconda dell’associazione a cui ci si affida. 

In alcuni casi si possono scegliere 3 nazioni di preferenza nel mondo, ma non si sa in quale di esse si finisce. In altri si sceglie il la nazione ma non si sa dove si finisce all’interno di esse. 

Molte associazioni offrono dei programmi più costosi che consentono di scegliere scuole specifiche o località specifiche.

Nel caso degli USA, ad esempio, in genere i ragazzi vengono mandati in piccoli paesi in Stati molto centrali degli USA. Se uno vuole andare a New York, o in California o in un posto specifico, difficilmente ci andrà a meno di non aderire a dei progetti ad hoc, che in genere hanno un costo sensibilmente più alto.

Se uno desidera trovare una scuola dove praticare uno sport specifico ad alti livelli, allora può essere importante scegliere una soluzione “ad hoc”. Alcune associazioni danno questa possibilità, come detto sopra, in genere è più costosa, può arrivare anche a costare molto oltre il doppio.

 

Quanto costa fare l’anno all’estero?

costi dell'anno all'estero

I costi sono di due tipi: c’è il costo che si corrisponde all’associazione, che copre assicurazione, viaggio aereo e ti da diritto a frequentare la scuola ed essere ospitato dalla famiglia. Poi ci sono i costi di vita quando sei negli USA. 

 

La fee delle associazioni per trascorrere un anno negli USA va all’incirca dagli 11.000 ai 15.000 euro. Ma se si vuole aderire a progetti ad hoc, scegliendo di andare in una specifica città o in una specifica scuola, i costi lievitano. Possono aggirarsi intorno ai 20-25.000 euro e arrivare fino a 50.000 euro in scuole specifiche che si distinguono per sport a livello agonistico, servizi o prestigio.

 

Il costo di un periodo inferiore all'anno è in genere molto simile, varia di poco o pochissimo.

 

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Quando si è sul posto, la famiglia ospita il ragazzo e gli fornisce da mangiare e da dormire.
Nel caso di viaggi o di pasti al ristorante, il cinema, altri extra, lo studente è tenuto a pagare la propria parte. A volte la famiglia offre la cena al ristorante, ma è loro facoltà farlo.

Stessa cosa per i viaggi, se ci si muove in aereo o altri mezzi, in genere lo studente paga per le spese proprie.

I libri di scuola in genere sono forniti dalla scuola. Diversamente dall’italia, non rappresentano un costo. Anche la mensa scolastica in genere è un costo incluso nel pacchetto scuola.

 

Rimangono fuori: la spesa per il cellulare. NB spesso i cellulari italiani non sono abilitati al sistema americano. Nostra figlia, ad esempio, ha dovuto acquistare un nuovo telefono.
La spesa per l’uso del cellulare è abbastanza alta. In genere siamo sui 25-30 eur mese

Ovviamente poi ci sono le necessità del ragazzo: eventuali uscite personali, snack, cose che vuole comprare, abbigliamento, etc, che sono a carico suo.

 

E’ indispensabile fare un anno o si possono fare 6 mesi o 3 mesi?

semestre o anno all'estero

In genere i programmi exchange sono per 1 trimestre scolastico, un semestre scolastico  o un anno scolastico. La scelta è personale.

Se si decide di partire per un periodo più breve di 1 anno scolastico, l’ideale è o frequentare il trimestre estivo e non perdere la scuola italiana, o frequentare il semestre gennaio-maggio, per evitare di rientrare a scuola in Italia nel secondo quadrimestre senza aver frequentato i primi mesi… un bello shock.

 

Va tenuto presente che il costo di un anno e di un semestre sono spesso identici o poco diversi. Il programma di un anno è molto più sfidante per il ragazzo in partenza, molto più duro e faticoso di quanto non si immagini alla partenza, ma anche molto più completo..

 

Posso tornare a casa o farmi venire a trovare dalla mia famiglia?

All’interno del programma non è previsto il rientro dagli USA o dal Canada in Italia, a Natale, ad esempio. In generale le associazioni sconsigliano alla famiglia di recarsi presso il ragazzo fino al termine del programma. In alcune associazioni è previsto che la famiglia sigli una sorta di contratto in cui si dice che nessun parente prossimo si recherà negli USA a trovare il ragazzo sino al termine del progetto. 

La famiglia può andare nell’ultima settimana del programma.

 

Perdo un anno di scuola in Italia o mi riconoscono il quarto anno fatto all’estero?

La circolare ministeriale è molto chiara: i ragazzi che trascorrono l’anno scolastico all’estero, se ottengono risultati positivi nelle scuole dei Paesi ospitanti, devono essere ammessi all’anno successivo in Italia.
Sotto indico le cose più importanti della circolare ministeriale e il pdf per scaricare il testo completo.

 

Tuttavia, occorre tenere presente che:

  1. moltissime scuole italiane non conoscono il funzionamento di questi progetti. Io ho trovato scarso supporto dell’organizzazione con la scuola italiana. Quindi molto sarà demandato a voi.
  2. Purtroppo accade abbastanza spesso che i professori non riconoscano il valore di questo progetto. Non è infrequente che, anziché aiutare, mettano i bastoni fra le ruote al ragazzo o abbiano la pretesa che il ragazzo copra parti di programma non indispensabili. 
  3. È previsto che al ritorno il ragazzo affronti un “colloquio”. In genere, per i ragazzi che sono stati fuori un anno, questo accade a fine agosto/settembre, in concomitanza con gli esami di chi ha i debiti.
  4. Al rientro la scuola dovrà assegnare dei crediti. Non essendoci i voti o la pagella italiana, può capitare che le scuole confermino i crediti presi l’anno prima senza tenere in considerazione l’esperienza o li abbassino. 

 

E se mi trovo male?

In un progetto di scambio di durata annuale i ragazzi passano diverse fasi di euforia e di tristezza, nostalgia etc. Questo fa parte del naturale processo di adattamento. I genitori e i ragazzi devono essere preparati e mettere in campo i propri strumenti per fare fronte alla situazione.

 

Se il disagio è di altro tipo: ad esempio ci si trova male in famiglia, ci si sente trattati non adeguatamente, ci sono problemi seri, allora se ne parla con il referente di progetto in loco che in genere cerca una soluzione alternativa. Ad esempio può ricollocare il ragazzo in un’altra famiglia.
In genere si cerca di fare il possibile per mettere i ragazzi a proprio agio.

 

Cosa devo fare nella mia scuola?

studentessa all'estero

Una volta che hai deciso di partire e avviato il progetto con l’associazione a cui ti appoggi ecco cosa fare:

 

  1. devi contattare la referente della scuola per i programmi scolastici e la tua coordinatrice di classe per metterle al corrente dei tuoi piani. 
    Spesso le associazioni richiedono una lettera di presentazione di un insegnante. Inoltre dovrai produrre le pagelle degli anni precedenti.
    Non è detto che la tua scuola abbia una referente, ma assicurati di ciò guardando sul sito della scuola, chiedendo in segreteria e in presidenza. In genere è un’insegnante di lingua. Spesso è il tuo migliore alleato.

 

  1. devi concordare i programmi di minima richiesti al rientro…. nella mia esperienza questa è una parte difficile e in cui l’associazione ti supporta poco.
    In teoria i prof dovrebbero segnalare solo le cose indispensabili e i requisiti minimi per poter capire le cose che affronterai in italia nell’anno successivo (in genere la quinta).
    Nella pratica invece ti affibbiano l’intero programma. Lì occorre contrattare, con l’aiuto della referente e di quanto scritto nella circolare ministeriale.

    La cosa importante è che tu ti muova per tempo, perché il consiglio di classe dovrebbe verbalizzare i programmi richiesti. Tieni presente che il consiglio di fine maggio (quello in cui si decidono le pagelle) è un bagno di sangue, è lunghissimo, si parla di voti, bocciature, etc. In genere va avanti per le lunghe. Non è la sede giusta per i professori per discutere i tuoi programmi. Quindi l’ideale sarebbe farlo nel consiglio di classe precedente. Quindi il mio consiglio, se parti a settembre, è di muoverti già all’inizio dell’ultimo quadrimestre di terza cioè a febbraio dell'anno in cui parti.

 

  1. Nel corso dell’esperienza fatti mettere per iscritto (con certificati, lettere e altro) tutte le attività extra a cui tuo figlio ha preso parte. Potranno farti gioco. 
    In particolare puoi far portre al ragazzo una copia del programma di quarto anno delle materie della tua scuola e poi puoi far portare in Italia il programma di quello che ha fatto all'estero.

 

  1. al rientro (a giugno), ti conviene prendere contatto con i professori e magari far frequentare i corsi per chi ha i debiti. A settembre, durante il periodo degli esami per recuperare i crediti, tuo figlio dovrà preparare un colloquio in cui racconta la sua esperienza e mostra quanto sia cresciuto e a che punto è con la parte curricolare.

 

Quando devo cominciare ad organizzarmi e attivarmi per frequentare il quarto anno all’estero?

Noi abbiamo cominciato ad informarci molto presto. Abbiamo scelto l’associazione alla fine della seconda liceo. Mia figlia ha fatto il colloquio con l’associazione a settembre prima di iniziare il terzo anno di liceo. Siamo riusciti a fare il book e tutto quello che era richiesto entro fine ottobre della terza liceo. In questo modo avevamo diritto a partecipare gratuitamente al ministay a New York (3 giorni a NY) che per chi si iscrive al programma, più tardi è a pagamento.

In realtà ci si può muovere anche a febbraio del terzo anno di superiori, per trascorrere fuori il quarto anno. 

 

Posso prendere il diploma negli USA? e la patente?

Generalmente no. Ma con delle eccezioni.

 diploma negli USA

Diploma nelle scuole americane per gli exchange student.

In generale le scuole americane o canadesi richiedono la frequenza di almeno un paio di anni per prendere il diploma. Tuttavia ci sono alcune scuole e alcuni distretti che consentono di prendere il diploma al termine di un anno. Se passi attraverso le associazioni, loro potranno dirottarti verso queste scuole. Tuttavia il costo del programma varia significativamente

In alcuni casi possono esserci scuole molto piccole o in posti remoti, che offrono la possibilità di un diploma per invogliare i ragazzi ad andare in quei distretti. In quei casi il costo del progetto può non essere tanto maggiore di quello di un programma in cui non sai dove ti mandano fino alla fine.
In generale questo tipo di programmi è molto più caro (guarda la sezione quanto costa). In ogni caso il diploma può richiedere il raggiungimento di un certo profitto scolastico e la frequentazione di specifiche materie.

 

Patente in America sotto i 18 anni.

Quando si fa un progetto di exchange student con un' associazione, il tipo di assicurazione che viene stipulata non prevede la possibilità, per il ragazzo italiano, di prendere la patente e guidare. Quindi la possibilità non c’è, pena l’annullamento del progetto e il rimpatrio.

In caso si vada in autonomia, allora è diverso. Ma in quel caso fate attenzione alle clausole dell’assicurazione che stipulate.

 

 

Quali sono i riferimenti di legge?

 

Il 10 aprile del 2013 è stata emanata una nota ministeriale dal titolo “Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca internazionale individuale.”  In essa sono contenute le informazioni utili e rilevanti che riguardano il rapporto con la scuola. 

Ecco le cose a mio avviso più rilevanti:

 

A livello ordinamentale, nelle Indicazioni Nazionali dei Licei, nelle Linee Guida degli Istituti Tecnici e Professionali e nei vari Accordi sulla Istruzione e Formazione Professionale siglati in sede di Conferenza Stato – Regioni, le esperienze di studio e formazione all’estero degli studenti vengono considerate parte integrante dei percorsi di formazione e istruzione.

 

B. Esperienze di studio o formazione all’estero degli alunni italiani

Le esperienze di studio o formazione compiute all’estero dagli alunni italiani appartenenti al sistema di istruzione e formazione, per periodi non superiori ad un anno scolastico e da concludersi prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, sono valide per la riammissione nell’istituto di provenienza e sono valutate ai fini degli scrutini, sulla base della loro coerenza con gli obiettivi didattici previsti ...

Considerato il significativo valore educativo delle esperienze compiute all’estero, che ovviamente non vanno computate come periodi di assenza dalla frequenza scolastica, le istituzioni scolastiche sono invitate a facilitare tali esperienze e a definire, nel caso di studenti con “giudizio sospeso” in qualche materia, procedure idonee a pervenire allo scrutinio finale prima della partenza per il soggiorno di studio o formazione all’estero.

...appare opportuno escludere dall’effettuazione di esperienze all’estero gli alunni frequentanti l’ultimo anno dei corsi di studio, in quanto preparatorio agli Esami di Stato, ...

B.1 Piano di apprendimento e personalizzazione

E’ importante essere consapevoli che partecipare ad esperienze di studio o formazione all’estero significa mettere alla prova risorse cognitive, affettive e relazionali riconfigurando valori, identità, comportamenti e apprendimenti. Essere “stranieri” in una famiglia e in una scuola diverse dalle proprie contribuisce a sviluppare competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline. Imparare a leggere e a utilizzare altri codici, saper riconoscere regole e principi diversi, imparare ad orientarsi al di fuori del proprio ambiente umano e sociale utilizzando “le mappe” di una cultura altra esigono un impegno che va ben oltre quello richiesto dalla frequenza di un normale anno di studio.

Un corretto piano di apprendimento progettato dal Consiglio di classe – in linea con quanto previsto dall’autonomia scolastica e dalle Indicazioni Nazionali dei Licei, dalle Linee Guida degli Istituti Tecnici e Professionali e dagli Accordi sulla Istruzione e Formazione Professionale siglati in sede di Conferenza Stato - Regioni – deve essere basato sulla centralità dell’alunno e quindi tenere presente lo sviluppo di conoscenze disciplinari (in Italia e all’estero), ma anche e soprattutto lo sviluppo di nuove competenze, capacità trasversali e nuovi atteggiamenti.

Nello specifico, in relazione agli studenti partecipanti a programmi di mobilità, sopratutto di lunga durata, risultano utili:

  1. a) un'analisi condivisa dei punti di forza e di fragilità della preparazione dello studente, corredata di indicazioni su attività didattiche da svolgere prima della partenza e durante il soggiorno all’estero;
  1. b) la proposta, per quanto riguarda il piano di studio italiano, di un percorso essenziale di studio focalizzato sui contenuti fondamentali utili per la frequenza dell’anno successivo, non cedendo alla tentazione di richiedere allo studente l’intera gamma di argomenti prevista dalla programmazione elaborata per la classe. Ciò risulta particolarmente importante per le discipline che non sono comprese nel piano di studi dell’istituto straniero;
  2. c) l'indicazione da parte dell’istituto italiano di contatti periodici con lo studente per verificare e supportare il lavoro che sta svolgendo.

In buona sostanza il percorso di studio autonomo concordato deve essere senza dubbio finalizzato a un più facile reinserimento nell’istituto italiano, consentendo tuttavia al giovane di vivere l’esperienza di “full immersion” nella realtà dell’istituto straniero.

E' importante che venga definito un monitoraggio a distanza e vengano fissate scadenze per l’aggiornamento delle informazioni, per dare il senso della serietà di un impegno reciproco e per contribuire alla crescita dello studente attraverso l'assunzione della responsabilità individuale.

 

B.2 Contratto formativo prima della partenza dell’allievo

...
Nel caso di mobilità non organizzata dall’istituto italiano, prima della partenza lo studente deve fornire alla propria istituzione un’ampia informativa sull’istituto scolastico o formativo che intende frequentare all’estero, sui relativi programmi e sulla durata della permanenza, in maniera tale che l’istituto italiano sia messo in grado di conoscere il percorso di studio/formazione che sarà effettuato dall’allievo all’estero.

Lo studente in ogni caso dovrebbe farsi promotore di un Contratto formativo o Learning Agreement nel quale siano evidenziate le modalità di interazione tra l’istituto di provenienza italiano e l’istituto ospitante estero (ad esempio, via telematica tramite il docente tutor designato dal Consiglio di classe in cui è inserito l’alunno e un referente dell’istituto ospitante), siano precisati obiettivi specifici da conseguire (cfr. Piano di apprendimento), siano evidenziate eventuali attività speciali e modalità di valutazione dell’alunno nella scuola ospitante. Detto contratto, predisposto dal Consiglio di classe, deve essere sottoscritto dal Dirigente Scolastico, dalla famiglia e dallo studente.

B.3 Periodo annuale di studio all’estero: verifica e attribuzione del credito scolastico.

Al termine dell’esperienza all’estero è compito del Consiglio di classe valutare il percorso formativo partendo da un esame della documentazione rilasciata dall’istituto straniero e presentata dall’alunno per arrivare ad una verifica delle competenze acquisite rispetto a quelle attese come indicato nel Contratto formativo.

Il Consiglio di classe ha la responsabilità ultima di riconoscere e valutare le competenze acquisite durante l’esperienza all’estero considerandola nella sua globalità e valorizzandone i punti di forza.

Il Consiglio di classe valuta gli elementi per ammettere direttamente l’allievo alla classe successiva. Può anche sottoporre, se ritenuto necessario, il giovane ad accertamento, che si sostanzia in prove integrative al fine di pervenire ad una valutazione globale, che tiene conto anche della valutazione espressa dall’istituto estero sulle materie comuni ai due ordinamenti. Tale valutazione permette di definire il credito scolastico dell’alunno nell’ambito delle relative bande di oscillazione previste dalla vigente normativa

...

E’ in ogni caso escluso che la scuola possa sottoporre l’alunno ad esami di idoneità che sono previsti dall’ordinamento per altre casistiche.

Oltre alle conoscenze e competenze disciplinari, gli istituti dovrebbero essere incoraggiati a valutare e a valorizzare gli apprendimenti non formali ed informali, nonché le competenze trasversali acquisite dagli studenti partecipanti a soggiorni di studio o formazione all’estero. Questa forma di valutazione favorirebbe una connessione tra scuola e mondo del lavoro a vantaggio degli studenti nell’ambito di un sistema nazionale di certificazione delle competenze, anche attraverso l’individuazione e la validazione degli apprendimenti non formali e informali (cfr. D.L.vo n.13 del 16 gennaio 2013). Per esperienze di mobilità nei Paesi Europei va ovviamente incoraggiato l’uso dei dispositivi previsti dalla Unione Europea (es. Europass Mobility).”



Quali sono le principali associazioni a cui rivolgermi per organizzare l'anno all'estero?

Un elenco esaustivo è davvero difficile da redigere. Vi sono associazioni grandi e piccole. Ma ecco il nostro:

 

 Hai altri dubbi? Scrivimi nei commenti. 

L'esperienza sarà straordinaria, ma anche molto più impegnativa di quanto non immagini dal punto di vista emotivo e relazionale.

Torna a raccontarci come è andata e se ti siamo stati utili.

Buon viaggio.

di Barbara Siliquini

 

 

Crediti immagini SHUTTERSTOCK:

copertina, ragazze ai locker di Monkey Business Images

ragazza con zaino di mangpor2004

famiglia ospitante di Rawpixel.com

exchange student dove nel mondo di sdecoret

costi exchange program di smolaw

calendario exchange student di Lorelyn Medina

studentessa di Antonio Guillem

diplomati di Rawpixel.com

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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