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"Desideriamo tentare di far capire alla gente, compresi i genitori dei disabili, che noi disabili non siamo asessuati come gli angeli.

Anche quest’anno torniamo a segnalarvi la Settimana Internazionale del Pannolino Lavabile, la SIPL!
L’argomento ci sta molto a cuore e l’abbiamo trattato più volte con varie testimonianze, vi ricordiamo in particolare le testimonianze, come quella di Sara, una mamma lavoratrice o di Valeria che, come molte mamme, dichiara che dopo essere diventata mamma qualsiasi gesto, anche buttare una bottiglia di plastica le ricordava che quella bottiglia sarebbe sopravvissuta a lei, a suo figlio, al figlio di suo figlio e oltre


La SIPL è un’ulteriore ottima occasione per tornare a riflettere sui nostri gesti quotidiani e sul peso che hanno per noi e per i nostri bimbi … soprattutto per il tema che ha per l’edizione 2012: un gioco da bambini !!! Potrebbe essere proprio l'idea giusta per partecipare alla giornata mondiale della terra, con un gesto di rispetto per l'ambiente.

Abbiamo dato inizio ad una collaborazione con le consulenti IBCLC di "Allattamento IBCLC" che periodicamente ci parleranno di temi legati all'allattamento. Ma prima di iniziare abbiamo pensato di chiedere loro cosa vuol dire IBCLC e a cosa serve una consulente di allattamento? Il tema come sapete ci è caro, e potete trovare molti nostri video tutorial sull'allattamento. Le IBCLC sono esperti di allattamento al seno, ma capiamo meglio, grazie a Francesca...

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Francesca, chi è e a cosa serve una consulente di allattamento?

Sei venuto al mondo nel primo giorno di ferie del tuo babbo. Prima dote: il tempismo!

Attorno a noi una camerata che sembrava uscita da un racconto: eravamo gli unici italiani, il resto del mondo si stendeva accanto a noi passando per il Messico, le Filippine, l'Albania e l'Honduras. La prima notte l'ho passata con un occhio aperto, come fanno i gatti quando sonnecchiano, sbirciando dentro la culla in cui dormivi sopraffatto dal tuo salto nel mondo, completamente abbandonato alla vita, le braccia larghe e le mani a pugno, le labbra appiccicate in un cuore.

Ospitiamo la testimonianza di un'ostetrica che ci racconta come sia diffusa l'opinione che l'assistenza dell'ostetrica in ospedale necessiti di una "mancetta" per assicurarsi una buona assistenza... ma la legge cosa prevede?

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Da tempo raccolgo testimonianze di donne e colleghe circa esperienze di assistenza al parto in strutture pubbliche dietro compenso corrisposto a ostetriche dipendenti delle stesse. Recentemente mi è stata segnalata la spesa considerevole di 1500 euro sostenuta da alcune donne, a favore dell'ostetrica dipendente dell'ospedale, senza emissione di ricevuta o fattura.

Vorrei fare chiarezza su una situazione  molto radicata a livello nazionale, perchè da ostetrica mi rammarica molto che passi l’idea che se non paghi non ottieni l'assistenza che meriteresti, o che pagando, lo stesso personale ospedaliero, ti usi maggiore cura... Il fenomeno è talmente diffuso che ormai, dove si manifesta, viene ritenuto “normale”, al punto che mi sono persino sentita chiedere da amiche e conoscenti quanto mi sembrava giusto dare alla collega che avrebbe assistito al parto, perchè la medesima, a domanda su quale fosse il suo compenso, aveva risposto “faccia lei”... Faccia lei? Forse è il caso di affidarsi a quanto stabilisce la legge.

In ospedale pago e mi assistono meglio... cosa dice la legge?

Per legge, responsabile diretta dell’assistenza al parto, nelle strutture pubbliche, è l’équipe presente in turno nel momento in cui la donna partorisce. La responsabilità è talmente personale che non può essere nessun altro a compilare la cartella clinica, l’attestato di nascita e tutti i documenti previsti dalla routine. Questo per poter ricostruire con certezza eventuali mancanze nell’assistenza in caso di eventi avversi o, al contrario, scagionare del tutto gli operatori. Nessun altro può intervenire quindi sulla scena del parto, a nessun titolo.

Ma se io mi porto l'ostetrica privata?

Ciò che può essere accettata ed autorizzata dal personale in turno è la presenza di un operatore di fiducia della donna (amico o libero professionista), che resta al suo fianco, ma senza interferire con le procedure messe in atto da chi la assiste. Nel caso poi in cui ad accompagnare la donna sia un'ostetrica privata, chiaramente l'accordo economico è lecito e pattuito fra loro (e regolarmente fatturato), ma con il personale ospedaliero è un'altra cosa.

Quanto è opportuno che io paghi il personale che assiste al parto?

Le strutture pubbliche sono per loro stessa natura gratuite, fatto salvo il pagamento del ticket nelle condizioni in cui è previsto, e il parto sicuramente non rientra tra queste. Gli operatori sanitari non medici, se dipendenti a tempo pieno non possono esercitare altre attività; lo possono fare se dipendenti part-time al 50%, ma mai all’interno della struttura da cui dipendono, a parte singole situazioni molto specifiche.

Dunque, la richiesta di denaro si configura sicuramente come illegittima ed illegale se fatta dal personale che lavora in ospedale a tempo pieno. Perciò mi pare giusto e necessario “fare cultura” intorno ad una questione che coinvolge il benessere delle donne in un momento cruciale per la loro vita, e il loro diritto ad ottenere un’assistenza sempre adeguata negli ospedali del Servizio Sanitario, chiunque sia in turno...

di Franca Fronte  - ostetrica autrice del blog intorno alla nascita

 

immagine da flikr

A Pasquetta c'è una tradizione, la grigliata all'aperto, una bella occasione per stare tra amici o in famiglia e godersi le prime tiepide giornate di primavera.
Da noi la grigliata è mista come mista è la nostra famiglia: vegani, vegetariani, onnivori e irriducibili carnivori. Perciò cuciniamo un po' di tutto e ognuno mangia ciò che più gli aggrada. Ecco qualche ricetta per cucinare e condire verdura e frutta alla griglia.

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La notizia della prima nascita in cui non viene tagliato il cordone ombelicale, in un ospedale del centro sud, nasce con il piccolo Flavio, grazie alla sua mamma Tania e al suo papà Christian, il 29 marzo 2012, e viene raccontata a tutti da Elisabetta Malvagna, giornalista dell'ansa, ma anche mamma blogger che ha fatto molta cultura sul tema della nascita dolce, attraverso i suoi 2 libri (Partorire senza Paura e Il parto in casa) e gli omonimi blog. 
La notizia è splendida, quel che non ci piace è la reazione dei ginecologi...

Nel precedente articolo vi ho raccontato 

  • Conservazione o "donazione del cordone ombelicale"

  • Cosa sono le cellule staminali?

  • Nel nostro corpo sono presenti le Cellule Staminali?

  • Le cellule staminali del cordone possono diventare qualsiasi tipo di cellula? No!

  • Nel nostro corpo sono presenti cellule staminali come quelle del cordone ombelicale?

  • Come possiamo usare le staminali del cordone ombelicale?

  • E' importante conservare le cellule staminali del cordone?

  • Se le staminali sono così preziose e importanti, ha senso privarne il bambino alla nascita, per conservarle per il suo futuro, o per l'utilizzo di qualcun altro o per la ricerca (la cosiddetta donazione)?

Oggi proseguiamo...

Figlie e mestruazioni... 9 - 10 anni, è troppo presto per cominciare a parlarne?... forse no!

Qualche giorno fa al telefono mia suocera mi chiede

"Ne hai già partato con Aylin di quella cosa lì....? ...che sai, adesso comincia ad essere grandina la bambina"

"Di quella cosa lì cosa?" rispondo io, con un pizzico di sadismo, visto che avevo capito perfettamente, ma mi faceva ridere quast'aria un po' massonica della domanda su una cosa che mi sembrava così poco necessario sussurrare.

"beh... sai.... il fatto che sta diventando grande..... che sai.... il ciclo insomma..."

Mi sambrava così "old fashion" doversi preoccupare di rendere solenne una cosa che infondo, almeno mi pareva, faceva parte della quotidianità. 

Ma era comunque un tema prematuro di cui preoccuparsi, o no? Qualche tempo fa avevamo pubblicato un post di Zio Burp e mi era parso che dovesse avere proprio delle figlie "vecchie" per imbattersi nella questione...

Il SONNO è IL tema di quando si diventa genitori, più che il sonno, la sua mancanza dovremmo dire.

Ma siamo sicuri che il nostro bambino abbia un problema di sonno? Perchè noi, generazione poco esposta ai bambini, abbiamo l'idea che un bambino buono sia quello che mangia e dorme tutta la notte, ma i bambini “normali” in realtà hanno cicli di sonno diversi dagli adulti, che prevedono molti più risvegli dei nostri, quindi prendere conscienza che un sonno frammentato sia normale, può aiutarci a vivere più rilassati anche il nostro sonno non più filato.