18 Settembre 2014

Prepararsi ad allattare già in gravidanza

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Come preparare l'allattamento in gravidanza e come i papà possono aiutare

 

Allattare è una speranza

Quando si rimane incinta tutte desideriamo allattare, ma la frase più frequente sul tema è “spero di avere latte”, ovvero allattare è una speranza... l'ho pronunciata anche io alla prima gravidanza.
La realtà è che l'allattamento è alla portata di tutte almeno quanto lo è alla portata di un qualsiasi altro mammifero (un gatto, una mucca, un delfino), solo che nel nostro caso, nella nostra specie, è complicato dal fatto che è un comportamento non innato, ma che in una buona misura“si apprende”. Il fatto di non avere più la consuetudine a vedere, frequentare, accudire i neonati e le mamme, e quindi il fatto di vedere molto raramento una madre che allatta, ha reso questo apprendimento molto complesso: difficilmente abbiamo seguito l'allattamento di qualcuno prima che capiti a noi, difficilmente abbiamo la possibilità di confrontarci con chi ci è passata, ha avuto dei problemi, li ha affrontati e risolti. In queste condizioni allattare, riuscirci, è quasi eroico secondo me.
Eppure pensate che esistono casi di madri adottive che sono riuscite ad allattare i loro piccoli senza aver partorito...

Come prepararsi all'allattamento in gravidanza in 6 mosse

6 cose per per prepararsi ad avere successo nell'allattamento:

1. frequentiamo una mamma che allatta

vedere una mamma all'opera nell'allattamento ci mette nelle condizioni di cominciare ad avere, senza stress e senza quasi rendercene conto, familiarità con le posizioni, i gesti, le modalità dell'allattamento.

Possiamo chiedere di osservare il bambino, per capire come muove le mascelle e le orecchie durante la suzione (il movimento di deglutizione è uno dei modi per capire che sta succhiando adeguatamente), possiamo familiarizzare con un buon attacco al seno, fondamentale per evitare ragadi e dolori, ovvero com'è la posizione della bocca rispetto all'areola, il nasino...

2. informiamoci sul sostegno all'allattamento previsto vicino a noi.

Esistono associazioni, gruppi, professionisti che si occupano di allattamento.

Uno dei gruppi più importanti è La Leche League, composto da volontarie che rispondono alle mamme per email, al telefono o di persona, sostenendole, dando loro consigli preziosi, indicando possibili rimedi, aiutandole a imparare come portare i neonati al seno etc. Il loro sostegno è gratuito. La maggior parte di loro organizza incontri a cadenza mensile a cui poter partecipare già dalla gravidanza, sono presenti in tutta Italia.

Un altro gruppo importante sono le consulenti IBCLC, queste non sono volontarie, dunque la loro consulenza va retribuita, tuttavia l'investimento (dai 50 eur in su) può determinare un risparmio di migliaia di eur di latte artificiale e spenderete meno di quanto avete speso per il corredino da ospedale per un servizio che potrebbe avere effetti per tutta la vita.

Anche le ostetriche e alcuni medici possono essere di riferimento, ma solo quelli che hanno avuto una formazione specifica sul sostegno all'allattamento.

Se sapete prima a chi chiedere aiuto quando si presenterà l'emergenza (perché trovarsi a casa con un neonato e dubitare di riuscire ad allattarlo farà scattare un'emergenza familiare) potrete chiedere aiuto ad una consulente, con l'aiuto giusto si possono risolvere praticamente tutti i problemi più comuni e anche quelli più rari.

3. E' un viaggio in collina: prima arriva la salita, poi ci sarà la discesa

Predisponiamoci a pensare che l'allattamento, che diventerà un momento di intimità e di relax meraviglioso, all'inizio molto probabilmente sarà un momento molto impegnativo.

Le prime settimane di allattamento potrebbero essere dolorose: il seno deve abituarsi alla suzione, alla montata lattea, a volte sbagliamo ad attaccare il bambino rendendo il tutto più doloroso, possono comparire piccole fissurazioni della pelle, tanto piccole quanto dolorose.

Non disperate, le cose improvvisamente cominceranno a migliorare, se avete tenuto duro sarete ricompensate dal fatto che l'allattamento sarà un alleato straordinario: quando il bimbo si farà male, quando avrà la febbre, quando sarete in giro e non ci sarà nulla di adatto da dare da mangiare al piccolo, quando lui sarà noioso perché stanco, quando dovrete lasciarlo per ore per riprendere il lavoro; l'allattamento vi salverà in tantissime situazioni.

4. prepariamoci a tenere a bada i familiari.

Ricordiamoci che le persone intorno a noi adorano dare consigli non richiesti, le mamme, le zie, le nonne, le amiche che non hanno allattato poi non vi daranno tregua con l'idea che il bimbo non cresce abbastanza, che ha fame, che tanto con il latte artificiale si cresce bene lo stesso... quando il bambino nasce sarete piene di insicurezze, potete giurarci, cercate di decidere prima che sul tema dell'allattamento ascolterete solo chi vi darà sostegno non chi non crede nella vostra possibilità di avere successo nell'impresa.

5. La fisiologia è dalla vostra parte

Ricordate che nonostante sia alta la percentuale di bambini che crescono con il latte artificiale, dal punto di vista fisico se avete portato in grembo e partorito un bambino potrete allattarlo, è soprattutto un tema di trovare il sostegno giusto intorno a voi.

6. Un buon parto aiuta

Se riuscite ad ottenere un parto naturale e rispettoso, siete meglio avviate verso l'allattamento: cesareo, epidurale o parti vaginali traumatici possono rendere l'avvio dell'allattamento più difficile. Il parto è un evento ancora imperscrutabile, alcune evenienze non possono essere previste ma anche qui affidarsi alla struttura e alle persone giuste vi darà molte possibilità in più di avere il parto che desiderate.

Il coinvolgimento dei papà nell'allattamento in 4 mosse.

Si pensa che l'allattamento tagli fuori i papà, mentre il latte artificiale li coinvolga perché possono dare loro il biberon... ho sempre trovato questa cosa surreale: c'è davvero bisogno di avere le mani impegnate da una bottiglia piena di latte mentre hai in braccio tuo figlio per stabilire un legame? Non è forse meglio tenerlo in braccio libero di toccarlo, carezzarlo, osservarlo, sbaciucchiarlo, senza preoccuparsi di tenere il biberon e mentre il bimbo è intento a ingurgitarne il contenuto?

I papà devono fare la loro parte nell'accudimento dei figli, ormai questo è socialmente accettato, ma di alternative a somministrare il biberon ce ne sono davvero tante e tutte di molto maggior valore per mamma, bambino e finanze familiari:

1. Proteggere

La prima cosa che un papà dovrebbe fare è proteggere la fragile diade mamma-bebè soprattutto nelle prime settimane: proteggerli dalle invasioni dei parenti, dai consigli non richiesti della suocera (sì, sì stiamo parlando di arginare sua mamma!), dai commenti di chi anziché sostenere la neo-mamma riconoscendole le sue competenze nel nuovo ruolo, le instilla dubbi sul fatto che il bebè stia bene, mangi abbastanza, che quando piange e non si capisce cos'ha sta solo cercando di comunicare e non di disturbare o tiranneggiare.

Quest'azione di protezione è sostanziale per assicurare un buon avvio di allattamento... cioè: non mettetevi anche voi a dire “non hai abbastanza latte”, “ti devi proprio intestardire su sto allattamento”, “ha ragione mia mamma/tua mamma bisogna dargli un po' di aggiunta”, la vostra compagna sta affrontando un'impresa titanica, fate finta che stia correndo una maratona, voi dagli spalti le urlereste "dai che ce la puoi fare, sei la migliore!" oppure "se sei stanca fermati, in fondo cosa vuoi che sia una maratona"?

2. Apprezzare

Un'altra cosa chiave è mostrare fiducia nelle capacità di madre della compagna,darle fiducia quando agisce d'istinto, gratificarla dicendole quante cose è in grado di fare bene per il nuovo arrivato, sostenere i suoi sfoghi e le sue fragilità rimandandole messaggi positivi sulle sue capacità di madre, aiutarla a sentirsi bella in un momento in cui spesso si è in crisi su tutti i fronti.

3. Aiutare

Aiutare nelle cose pratiche è molto gradito. Si può cambiare pannolini, fare il bagnetto al nuovo arrivato, portarlo fuori mentre la mamma si fa una doccia (un lusso vero!), cucinare o procurarsi la cena (per esempio farsi cucinare un pasto dalla neo nonna e portarlo a casa, lasciando la neo nonna a casa sua, è un'ottima iniziativa, specie se lui non ha doti di chef), dare una pulita alla casa o trovare qualcuno che lo faccia per lui sono tutte iniziative che vanno a supporto dell'allattamento e non solo!

4. Chiedere aiuto

Intendo dire: sostenere la compagna nella richiesta dell'aiuto di una professionista dell'allattamento se le cose non sembrano prendere la piega giusta... cioè anziché fare la lagna anche voi (come le nonne, la vicina di casa e la zia di secondo grado), pigliate l'ipad, cercate IBCLC o LLL della vostra zona e regalate una bella consulenza a vostra moglie.

 

 

Spero che sia emerso che per sostenere l'allattamento sono indispensabili: un po' di testardaggine, molto sostegno, il resto lo farà vostro figlio. Infatti, se la suzione e l'attacco al seno sono giusti (e su questo una consulente di allattamento potrà aiutarvi), più lui ciuccia, più il seno produrrà latte secondo una specie di magia. Voi avrete solo il compito di nutrirvi bene, rilassarvi e riposarvi e assestarvi nel nuovo equilibrio... ecco, mi viene quasi da ridere mentre lo dico, perché entrare nel nuovo ruolo di madre non è affatto una cosa semplice o rilassante! 

 

 

 

Immagine dell'articolo: Coralie Mercier su flikr

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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