La festa di San Martino negli asili steineriani

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L'11 novembre è il giorno di San Martino. 
Nei tanti posti dove ho trascorso la mia vita, c'è un paesello del vercellese dove ho trascorso (splendidamente) gli anni dell'infanzia, Gattinara; lì la festa di San Martino è una festa molto sentita, perché è il patrono del paese. Nell'era di internet, in cui tutto si globalizza, scopro che San Martino, un tempo sconosciuto ai più, oggi è una festività che in molti raccontano o celebrano.

Le giornate sono diventate molto più corte, l'oscurità sta avanzando, si vedono i profili dei rami degli alberi privi ormai di foglie. Il freddo si inasprisce e i semi riposano e pian piano, ricordando il gesto di San Martino di generosità e di calore, si prepara nel cuore la luce del Natale per illuminare le tenebre.

A me evoca quell'atmosfera di nebbia, fiera e caldarroste di quand'ero piccola, e mi fa pensare all'animo gioioso e poco solenne di cui i bambini sanno ammantare le festività.
Il giorno di San Martino, in genere una giornata resa magica dall'atmosfera autunnale della nebbia padana, il paese si riempiva di fermento: si stava a casa da scuola, arrivavano nuove voci, luci e curiosità. Io e mia sorella, avevamo 8-9 anni, ci preparavamo con in tasca quello che avevamo risparmiato dall'estate, perchè c'era la fiera del paese. Così ce la giravamo insieme, da vere compagne di shopping. Erano tempi diversi: uscivamo da sole e ci tuffavamo nel caos di una fiera di Paese per ore... sono quelle memorie di cui ricordi ancora i particolari, come la prima borsetta della nostra vita, acquistata proprio alla Fiera di San Martino... che bella! Me la ricordo come fosse ora.

Conoscete la leggenda di questo Santo? E' bella da raccontare ai bambini. Eccola qui:

 

La leggenda di San Martino

Una compagnia di cavalieri stava cavalcando al servizio dell'Imperatore per le strade di Francia, in direzione di Amiens. Venivano dall'Italia per dare il cambio alla guardia.

Mentre cavalcavano, cominciò a piovere ed era così freddo che la pioggia congelò e diventò ghiaccio, rendendo le strade scivolose.

I compagni di Martino incitavano i loro cavalli con la frusta, ma Martino non frustava il suo perché non voleva che cadesse. Il cavallo lo aveva servito bene per tanto tempo. Raggiunse la porta della città, ma il cavallo rifiutò di passarla, arrestandosi improvvisamente fuori dalle mura della città.

Martino vide un povero mendicante seduto davanti al muro, tutto infreddolito. Scese da cavallo e con la sua spada tagliò in due il suo mantello, senza esitazioni, offrendone poi metà al mendicante. Quindi risalì a cavallo ed entrò in città.

Quando più tardi Martino incontrò i suoi compagni in un'osteria, essi lo derisero e lo presero in giro. Ma nella notte, mentre Martino dormiva, apparve dietro di lui una figura splendente con indosso il suo mantello, che gli disse: "E' me che hai aiutato". Era Gesù.

Martino non dimenticò mai questa esperienza e decise che, da allora in poi, avrebbe servito un Signore più potente dell'Imperatore.

 

...negli asili steineriani

Negli asili steineriani nel giorno di San Martino si celebra la Festa delle Lanterne. In questi asili riveste molta importanza riportare i bambini alle atmosfere e alla riscoperta di feste della tradizione.

C'è molto lavoro di manualità e creatività, si creano insieme ai bimbi fantasiose lanterne porta lumini: colla, carta velina, cartoncino, ma anche rape svuotate con il coltello e incise.

La fiamma della lanterna non è esposta, ma protetta all'interno: l'idea è di avere una calda luce interiore da accendere. Le lanterne ricordano San Martino che sentiva dentro di sé una luce interiore così forte che, incontrando in una fredda notte d'inverno un mendicante infreddolito alle porte della città, si offrì di condividere con lui il suo mantello.

I bambini come sempre diventano entusiasti davanti a queste attività. L'importante è pensare a cose semplici e iniziare per tempo, per potersi gustare i momenti che si trascorrono fabbricandole senza bisogno di correre per riuscire a finirle in tempo.

 

La festa delle lanterne in un asilo steineriano

La Festa delle Lanterne inizia circa alle quattro e mezza del pomeriggio.
Ci raccogliamo dentro una stanza per uno spettacolo di marionette o per la storia della bambina con la lanterna che porta la sua luce agli animali nella foresta e agli esseri umani (anche "La pioggia di stelle" dei fratelli Grimm è una fiaba che si presta per questa occasione).

Ad una ad una, vengono accese le lanterne, poste in cerchio al centro della stanza, formando un insieme molto suggestivo. Nella stanza non vi sono altre luci.

Poi i genitori camminano insieme con i loro bambini, in una lunga processione di lanterne, guidati dal lampionaio avvolto in un grosso mantello di lana, che porta una vecchia lanterna da stalla.
Tutti si uniscono ai canti, mentre camminiamo.

Scegliamo una strada senza traffico, un sentiero tra i campi o attraverso il bosco.
Al ritorno all'asilo, ci raccogliamo intorno ad un albero nel cortile, e il lampionaio va da un partecipante all'altro, stringendo la mano a tutti. Può chiedere ai bambini di reggere il suo bastone e la sua lanterna, cosa che molti di essi non vedono l'ora di fare.

Quindi distribuisce i dolci di san Martino (biscotti a forma di sole, luna e stelle), uno per ogni bambino.

Alla fine cantiamo di nuovo La lanterna, mentre i genitori formano con le braccia un ponte che riempie tutto il cortile.
Poi, i bambini passano sotto il ponte con le loro lanterne, si dirigono fuori dalla porta e ritornano a casa.

 

Qualche idea di cosa fare a casa:

Preparare le lanterne
Appendere foglie e trasparenze ai vetri
Raccontare la fiaba relativa al periodo di San Martino o la Leggenda di San Martino (in base all’ eta’ giusta del bambino).
Preparare i biscotti di San martino a forma di Sole, Luna e Stelle
Fare i canti di San Martino

 

di Barbara Siliquini grazie al contributo dell'Associazione L'Olivello di genova Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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