06 Maggio 2011

Il codice dell'allattamento e le risposte di Nestlé - Video

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Il Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno venne approvato nel 1981 e sottoscritto da tutti i paesi, tranne gli USA che lo ratificarono nel 1995. Fu elaborato dall’OMS e dall’UNICEF, con lo scopo di tutelare l’allattamento al seno mediante:

  • l’impegno da parte dei Governi di provvedere alla diffusione di informazioni corrette circa l’allattamento.
  • l’adozione da parte di produttori e distributori di appropriate tecniche di marketing per i sostituti del latte materno e altri alimenti infantili, i biberon e le tettarelle.

Il "Codice" si rese necessario perchè già dagli anni 40 era evidente che l'utilizzo della comunicazione di marketing per la promozione del latte artificiale produceva convinzioni errate e comportamenti molto pericolosi per la salute dei bambini, soprattutto di quelli delle fasce più disagiate.

Gli stati membri dell'OMS devono tradurre il Codice in provvedimenti legislativi nazionali (ad oggi lo hanno fatto circa 200).

I fabbricanti e distributori devono comunque aderire ai principi del Codice, indipendentemente da altre misure prese nei vari stati.

ONG (Organizzazioni Non Governative), gruppi professionali, istituzioni ed individui sono chiamati a denunciare eventuali violazioni. IBFAN è una delle associazioni più attive nel vigilare che il codice venga rispettato e nel fare pressione perchè i produttori di sostituti del latte materno non producano pubblicità ingannevole, potenzialmente lesiva tesa a far considerare i sostituti del latte materno come alternative paragonabili ad esso.

Le violazioni vengono raccolte da Ibfan in un volume quadriennale "Il codice violato" molto bello, e numerose sono le battaglie di sensibilizzazione che vengono fatte per evitare che si forzino le maglie del codice.

QUALI SONO I PUNTI ESSENZIALI DEL CODICE? Il Codice contiene 11 capitoli. Ma ecco i capisaldi.

Per il pubblico

  • Non ci deve essere alcuna pubblicità o altra forma di promozione al pubblico di prodotti che rientrino nel campo di applicazione del Codice.
  • Alle gestanti e alle madri non devono essere donati articoli di vario tipo e materiale omaggio che possa promuovere l'uso di sostituti del latte materno o di biberon.
  • Sono vietati i campioni omaggio dei prodotti coperti dal Codice alle gestanti, alle madri ed alle loro famiglie.
  • E’ vietata ogni forma di contatto diretto tra rappresentanti o impiegati delle compagnie e gestanti, madri o famiglie.

Materiale informativo ed etichette:

  • Il materiale informativo per le famiglie deve indicare la superiorità dell'allattamento al seno e la difficoltà di invertire la decisione di non allattare in maniera inequivocabile.
  • Lo stesso materiale informativo deve spiegare chiaramente le implicazioni anche sociali ed economiche della decisione di non allattare al seno, oltre ai rischi per la salute.
  • Le donazioni di attrezzature e di materiali informativi da parte delle compagnie deve avvenire soltanto su richiesta e dietro approvazione scritta di una competente autorità governativa; tali attrezzature e materiali possono avere il nome o il logotipo della compagnia, ma nessun riferimento ai prodotti della stessa.
  • Le etichette dei prodotti non devono scoraggiare, con scritte o figure, l'allattamento al seno e devono spiegare in maniera comprensibile alle madri l'uso appropriato degli stessi; in particolare devono dire espressamente che il prodotto va usato solo dietro prescrizione e supervisione medica.
  • Governi e autorità sanitarie devono informare i genitori, gli operatori sanitari e chi si occupa di bambini del fatto che il latte in polvere non è sterile e potrebbe contenere microrganismi patogeni. Tale informazione dovrebbe essere riportata anche sulle etichette del latte in polvere.
  • Dovrebbero essere vietate le affermazioni circa potenziali benefici nutrizionali e per la salute, sia nel materiale informativo che sulle etichette.

Nelle strutture sanitarie ed presso gli operatori sanitari sono vietate :

  • ogni promozione dei sostituti del latte materno nelle unità sanitarie, compresa l'esposizione di manifesti o altri materiali forniti dalle compagnie.
  • ogni donazioni o vendita a basso prezzo dei prodotti contemplati dal Codice alle unità sanitarie o a singoli operatori.
  • incentivi economici, contributi o materiali dalle compagnie agli operatori sanitari, allo scopo di promuovere prodotti contemplati dal Codice; i contributi individuali per viaggi di studio, borse di studio, ricerche o consulenze devono essere dichiarati sia dalla compagnia che dal beneficiario all'istituzione alla quale quest'ultimo è affiliato.

 

I principali produttori di latte artificiale rispettano il codice?

Diciamo che leggendo i principi del codice e pensando ad alcuni esempi, viene da dire che spesso cercano di scivolare tra le maglie dei regolamenti. Lo fanno per avidità sulla pelle dei bambini? Lo fanno per leggerezza?

Noi su questo tema abbiamo interrogato Nestlé, a cui va dato atto del fatto che abbia avuto molta disponibilità ad incontrarci e a rispondere alle domande che raccolte dai nostri lettori su FaceBook. Dall'incontro emerge un'attenzione molto forte al codice dell'allattamento. Ma sentiamo insieme cosa dicono... la prima parte la potete vedere qui, ed ecco le altre risposte:

Quanto vale il mercato dei sostituti del latte per Nestlé?

Manuela Kron, responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne afferma che il mercato degli alimenti per la prima infanzia per Nestlé mondo vale il 3% del fatturato, non è un business chiave più di altri. In Italia è in discesa a causa delle nascite scarse inoltre il nostro paese in Europa è quello con i maggiori tassi di allattamento. Nestlé è il più grande produttore di cibo al mondo (il 4° in Italia), ma contribuisce al totale del mercato mondiale del cibo per il 2%... quindi se scomparisse, nessuno se ne accorgerebbe in termini di impatto sulle risorse di cibo disponibili.

Nestlé è un colosso e quindi il 3% del loro business vale comunque c.a 70 miliardi di Euro. Sono tanti soldi. Tuttavia siamo facilmente persuasi che l'azienda abbia un'attenzione importante a tematiche di sostegno sociale. Le multinazionali sono spesso percepite come il diavolo, come dice lei stessa, ma in fondo, se ci pensiamo, se da un lato sono ovviamente profit-driven, dall'altro la loro ricchezza è ciò che consente loro di trattare i dipendenti nel modo migliore, con grande attenzione alla maternità, ai diritti delle donne, al part time, agli stipendi corretti, ai contributi sempre versati.... non è poco, specie nel nostro paese. Sono molte le iniziative filantropiche che promuovono, è solo green washing, cioè un modo per farsi perdonare le malefatte... non è pensabile sia solo quello, e i progetti filantropici spesso sono inseriti nella mission delle aziende, quindi hanno un valore anche nelle decisioni strategiche.

Nestlé, rispetto ad altre multinazionali, si è guadagnata neglia anni '70 un movimento di boicottaggio. Come abbiamo visto, da allora molto è cambiato nello stesso quadro normativo.

Come si pone Nestlè rispetto alla rete di boicottaggio internazionale? chiediamolo a loro...

Nestlè dichiara dunque di non violare il codice, alcune nostre lettrici hanno chiesto conto delle promozioni sul prezzo del latte artificiale, e sul fatto che le confezioni di omogeneizzato riportino la dicitura che sono adatti dai 4 mesi in su... ecco la risposta di Manuela Kron di Nestlé

Dunque sui prezzi del latte artificiale dovremmo chiedere un'attenzione maggiore di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, e anche delle autorità. Noi, intanto, invitiamo Nestlé a tenere d'occhio lo spot del "Latte Mio 2 del 2011", dove in effetti il bebè che si vede, non è certo un bebè che appare aver più di 6 mesi.

Infine abbiamo chiesto (le domande sono arrivate sulla nostra pagina di Face Book) se loro hanno delle linee di produzione con materie prime bio e utilizzo di energia verde.

{youtube}WIUOWQsu1W0{/youtube}

E per finire, una delle domande poste conteneva un bel suggerimento di sviluppo del business: perchè non concentrarsi su prodotti che sostengano la mamma in allattamento, anziché prodotti sostituti...

{youtube}cYw-5VEnzeQ{/youtube}

Noi di Genitori Channel, non è certo un mistero, sosteniamo l'allattamento al seno. Tuttavia siamo consapevoli che moltissime donne incontrano difficoltà enormi all'allattamento e devono ripiegare, loro malgrado, sui prodotti sostituti. Questo è nella stragrande maggioranza dei casi una resposabilità sociale.

Ma occorre anche considerare che sono molte le donne dei paesi occidentali che ritengono l'allattamento al seno una modalità di nutrimento dei figli che loro non vogliono sostenere, o sentono di non poter sostenere. E' giusto accogliere anche questo sentire, e capire che anche questo tipo di scelte deve trovare risposta negli scaffali di un supermercato. Nessuno deve essere giudicato o colpevolizzato per le scelte che intraprende.

Nel rispetto di tutti però, va difesa e promulgata in ogni modo l'informazione, non soggettiva, che l'allattamento al seno sia la forma di nutrimento più giusta e adatta ad un bambino per garantirne uno sviluppo di salute e relazionale ottimale. La difesa di questa informazione e di chi sceglie questa strada non si deve fermare mai, deve essere quotidiana, e ognuno di noi deve fare la sua parte, perché l'attenzione anche grandi produttori, ma di tutta la società, non cali mai su questo tema.

Qui trovate il modulo per segnalare le violazioni al codice che trovate, in modo che possano essere monitorate e riportate:

ibfan italia violazione codice

http://www.ibfanitalia.org/Documenti/modulo_segnalazioni.pdf

di Barbara Siliquini

 

L'immagine dell'articolo è del MAMI e si riferisce ad un'iniziativa palermitana dal titolo Proteggere l'allattamento

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Commenti  

Roberto Lanzilli
# Roberto Lanzilli 2011-05-09 10:31
Vorrei chiedervi se la vostra intenzione era un indagine sulla nestlè a livello globale o solo a livello nazionale. Alla signora kron sono state poste solo domande di interesse nazionale,ma essendo la nestlè una multinazionale non mi sembra corretto valutarne il comportamento solo per quel che riguarda il nostro paese. Dove tra l'altro nel 2000 è stata condannata dall'antitrust, insieme ad altre aziende al pagamento di una multa per la violazione del codice(non parliamo di trent'anni fa quindi). E' comunque nei paesi poveri che nestlè compie le sue peggiori "malefatte",com e la violazione ripetute del codice(in alcuni casi ampiamente dimostrato),le violazioni dei diritti dei lavoratori o lo sfruttamento di lavoro minorile.Parlo di dati e pubblicazioni redatti da Unicef,OMS o IGMB(Interangen cy Group on Breastfeeding Monitoring),ver ificabili anche dal web. Sarebbe poi opportuno sapere le fonti ufficiali dei dati di cui parla la signora Kron,affinchè siano verificabili. Cordiali saluti.
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Barbara Siliquini
# Barbara Siliquini 2011-05-11 17:01
Ciao Roberto,
Il nostro obiettivo è spiegato qui:
genitorichannel.it/.../...

Le informazioni che riporti sono importanti, ma sarebbe fondamentale essere piu' specifici. Sei in grado di darci delle evidenze delle violazioni "ampiamente dimostrate", c'e' un report da qualche parte. Perchè Nestlè ritiene che violazioni nei paesi poveri non ve ne siano, e che laddove ci fossero loro desiderano saperlo per eliminarle....
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