Come deve essere una scuola a misura di bambino? I 4 aspetti chiave

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Un tempo allo scoccare dei 6 anni si iscriveva il proprio figlio all’unica scuola elementare del paese, oppure, nel caso delle città, in quella più vicina, in quella più comoda per “prendere e portare”.
Oggi sempre più genitori mettono al vaglio molte altre variabili durante la scelta della scuola elementare: la qualità degli insegnanti, il numero delle classi, il numero di bambini per classe, la presenza oppure no di un’area verde per giocare, fino a valutare per esempio istituti privati che garantiscano una determinata istruzione che non si trova solitamente nella scuola pubblica (istituti montessoriani, steineriani, religiosi, ecc.).

Questo è un grande passo avanti in famiglia, è sinonimo di una maggiore consapevolezza da parte dell’adulto dell’importanza che l’istruzione riveste per il bambino e dell’attenzione particolare che va riservata a questo aspetto, perché i nostri figli vivano il periodo scolastico con serenità e allegria, raccogliendone il meglio.

Ma come deve essere una scuola a misura di bambino? Alla maggior consapevolezza dei genitori corrisponde anche una maggior consapevolezza degli istituti scolastici? Certo non si può e non si deve fare di tutta l’erba un fascio, ma resta comunque il fatto che sia difficile trovare davvero la scuola ideale…
Quali parametri utilizzare per scegliere al meglio? Anche se la scelta la fanno i genitori, sarebbe opportuno mettersi sempre dalla parte di chi poi deve parteciparvi: i bambini!
Che cosa vogliono i bambini? O meglio, che cosa è perfettamente in sintonia con la loro crescita e lo sviluppo delle loro competenze?

Gli aspetti che non dovrebbero mai essere trascurati quando si tratta di educazione scolastica.

1. I bambini assorbono dall’ambiente

Colori, suoni, rumori, odori hanno grande importanza. Un ambiente con colori tenui, poco chiasso, protetto dai rumori esterni per esempio di autobus e automobili, favorisce la loro attenzione e non li porta ad accumulare livelli elevati di stress che li stancano eccessivamente. Se il gruppo non viene “sacrificato” sulla sedia, dietro il banco, fermo, in silenzio per troppo tempo, non avrà il bisogno di correre, urlare, sfogarsi appena uscito in corridoio…

2. I bambini imparano per immagini

In particolare fino a sette anni e in generale durante il periodo della scuola elementare, ogni bambino ha la capacità di apprendere grazie all’utilizzo di metafore e immagini, mentre è molto più complesso per lui apprendere tramite spiegazioni razionali da parte dell’insegnante o dalla lettura di un testo. Per questo è preferibile una lezione dinamica e circolare, in cui i bambini hanno la possibilità di interagire con l’adulto che esprime i concetti attraverso esempi, metafore e storie: sono di assimilazione immediata per il bambino e non richiedono compiti a casa o ripetizioni per essere memorizzate, sono spontanee.

3. I bambini imparano attraverso le esperienze

Se vuoi conoscere, “metti le mani in pasta”. Tutti i bambini si appassionano e soddisfano le loro curiosità sperimentando, toccando, annusando, provando. È molto più divertente ed efficace fornire loro sempre esperienze pratiche, esperimenti, dimostrazioni per permettergli di raggiungere il senso “dal basso” e arrivare spontaneamente alle conclusioni. Anche in questo caso, vedrai, non avranno bisogno di ripetere o memorizzare, ma ricorderanno tutto benissimo, proprio come ricordano i loro cartoni animati preferiti.

4. I bambini sanno già tutto

È meglio considerarli vasi pieni da cui attingere, che vasi vuoti da dover riempire. Molto efficace è l’arte della maieutica, dove l’adulto si fa animatore dell’animo del bambino e attraverso domande risveglia in lui la conoscenza innata. Con le giuste domande e con un po’ di pazienza, soprattutto con i bambini che fin da piccoli sono stati abituati a ricevere spiegazioni preconfezionate, i risultati sono assicurati.

Per esempio se voglio raccontare come respirano e si nutrono le piante, andrò vicino a un albero e inizierò a chiedere: “Secondo te, come beve la pianta?”, “Secondo te respira anche lei come noi?”, “Tu come respiri?”, “E lei come respira?”, ecc..

In questo modo, divertendosi, il bambino mantiene viva la curiosità, impara a ingegnarsi, a osservare per trovare le soluzioni e soprattutto ha la conferma che le risposte sono tutte dentro di lui. Questo è fondamentale perché possa sviluppare una ottima autonomia, mantenere alti livelli di autostima e avere fiducia.
Conclusioni

A oggi questa qualità si può riscontrare in qualche scuola privata ma soprattutto la si può ottenere facilmente scegliendo un percorso di istruzione familiare, che più di ogni altro può rispettare i tempi del bambino, adottare modalità più in sintonia con la sua natura senza la fretta data dal dover terminare la programmazione, e senza l’inevitabile omologazione che ogni bimbo subisce.


Scegliendo l’istruzione familiare come modo ideale, non possiamo trascurare il sogno di avere luoghi, le scuole, in cui i bambini possano trovare le risposte alla loro sete di conoscere e alla loro innata curiosità nelle modalità più naturali per loro, quelle elencate sopra, dove l’adulto in coscienza si assume la responsabilità di un mondo a misura di bambino, e non solo nelle dimensioni degli arredi.
Ognuno di noi, anche tu, può fare come genitore la propria parte.


Roberta Cavallo
Formatrice specializzata in infanzia secondo natura, Autrice del testo Smettila di Reprimere tuo figlio.
www.bimbiveri.it

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Commenti  

Cristina
# Cristina 2012-02-28 11:11
"i bambini imparano attraverso l'esperienza!". Ma come è vero! Secondo me è proprio il criterio numero uno
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melissa
# melissa 2014-05-15 15:24
che bell'articolo, l'ho citato qui:
.../4-aspetti-chiave-scuola-a- misura-di-bambino
grazie!
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bs GenitoriChannel
# bs GenitoriChannel 2014-05-16 05:02
:-) Grazie Melissa!
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melissa
# melissa 2014-05-15 15:25
che bell'articolo! l'ho citato qui:
.../4-aspetti-chiave-scuola-a- misura-di-bambino
grazie!
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