E’ così, non esagero. Tutto non è più come prima. E’ molto più bello. Anzi, è meglio ed è ancora più indescrivibile di quello che si possa immaginare. Lo puoi capire solo vivendo questa esperienza.
Durante i primi giorni di vita ti addormenti ascoltando il suo respiro ed il tuo sonno rimane leggero perché hai la preoccupazione di non sentirlo, di esser poco attento e pensi possa succedere qualcosa. Cerchi di tenerlo vicino pensando che sia più al sicuro. Il livello di attenzione è a livelli altissimi e non vorresti perderlo di vista un secondo. Il livello di dialogo ed interazione dei primi mesi è difficile, e non è semplice capire cosa voglia e ogni volta cerchi di intuire e intercettare, soprattutto quando non sta bene o si lamenta, cosa tu possa fare per fargli capire che ci sei. E’ difficile, stancante e stressante.
Con il passare del tempo lo vedi crescere e progredire. E’ piccolo, ma fa cosa incredibili. E’ piccolo, ma ti sembra stia crescendo velocemente. Alcuni momenti ti sembra che cresca anche troppo velocemente: vorresti ancora coccolarlo così piccolo, dolce e con quell’odore della pelle che ti manda in estasi e che ti rende impossibile stargli lontano.
Qualcuno pensa che un bambino ti cambi la vita perchè con il suo arrivo non puoi più uscire, non puoi stare con gli amici o non puoi goderti il tempo libero, e lo spazio personale si riduce: si è vero, è indiscutibile che lui richieda attenzione e non si può negare che modifichi le dinamiche e le abitudini di ogni componente della famiglia.
Ma il vero cambiamento non è questo.
Ti accorgi che ti ha cambiato la vita quando stai lontano da casa e non vedi l’ora di vederlo. Quando addormentandoti vuoi sentire il suo respiro perché è il suono più piacevole e rilassante che un uomo possa sentire. Quando torni a casa e ti sorride dicendo, a modo suo, Papà e non vorresti più partire. Quando facendo i primi passi verso di te, ti stringe con quelle manine piene di forza prima di cadere, facendoti sentire importante. Quando ti ride a singhiozzo perchè si sta divertendo e ti cancella dalla mente qualsiasi altra cosa. Quando piangendo, malgrado ancora non parli, ti fa capire che vuole qualcosa e ti rendi conto di esserci entrato veramente in sintonia. Quando giocando ti fa capire che per lui non è importante ieri o domani, ma adesso. Quando conoscendo una cosa nuova si stupisce incredibilmente, facendoti pensare all’importanza della scoperta delle cose semplici e del bisogno di continuare a stupirsi delle piccole cose anche da grande. Quando vorresti immortalare ogni piccola novità perché ti sembra il momento più bello del mondo o ancora quando ogni cosa che fai pensi di farla per lui.
Auguri piccolino di Papà per questo tuo primo anno di vita e grazie per avermi reso così felice.
Papà.
Fabio Lalli è un appassionato di ICT e tecnologia, blogger e da un anno papà! Potete seguirlo su fabiolalli.com da dove è tratta questa lettera.